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La Stagione Teatrale 2018-2019 di Rovereto

Notizia segnalata da Comune di Rovereto
- (Foto da locandina)
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Presentazione (comunicato stampa)

Un cartellone dai molti colori, un mare molto mosso. Così l’Assessore alla Cultura del Comune di Rovereto definisce la Stagione teatrale di Teatro Zandonai 2018-2019 che da novembre 2018 ad aprile 2019 presenta vari generi: da una parte la commedia sociale, attenta alle trasformazioni del nostro tempo, dall'altra l'intreccio della parola con la musica e talvolta con la danza, tra valzer e commedia musicale, classica e jazz, canto popolare e flamenco.
L’Assessorato alla Cultura ha posto particolare attenzione alla contemporaneità dei testi, alle mutazioni nei comportamenti sociali, alle sensibilità delle generazioni e, soprattutto nella prima fase, a focalizzare l’attenzione sulla fine delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra.
Tra i nomi degli attori più noti Ornella Muti, Bergonzoni, Francesco Pannofino, Sergio Rubini, Luigi Lo Cascio, Dorelli junior (Gianluca Guidi), Cesare Bocci, Tiziana Foschi. Torna l’Orchestra Haydn con la scintillante Vienna danubiana di Johann Strauss per il concerto di capodanno, ci sono talenti locali tra danza e teatro e contaminazioni tra pensiero e teatro (Massimo Recalcati / Mario Perrotta e la letteratura che si fa teatro con un testo di Dostoevskij.

Quest’anno c’è anche il 'teatrostoria' che porta a Teatro Zandonai la ricostruzione della figura politica di Sandro Pertini, un classico di Brancati ('La governante'). Una stagione che interseca la musica con Paolo Fresu che si fa personaggio per raccontare con lo Stabile di Bolzano Chet Baker, David Riondino con un quartetto di sax rievoca Bernstein. E poi il musical con un classico: “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini che ha segnato il passaggio di consegna da Dorelli padre al figlio Gianluca Guidi e la fiaba persiana di Aladino.
Tre produzioni sono radicate nel territorio lagarino, la coreografia Abbondanza Bertoni sull'intensità dell'incontro, il Concerto andaluso di Riccardo Zandonai trasfigurato in flamenco da Miguel Angel Espino, le voci delle Swingirls con i mondi possibili dopo il buio delle guerre, il coro Pasubio insieme a video e Artedanza per il progetto inedito sulla Grande Guerra di Fanini e Vettori.

“Una stagione, che sceglie di stimolare attraverso la creatività di artisti e ricercatori che interrogano il presente, tra leggerezza e scavo drammatico, piuttosto che assemblare celebrati pezzi di repertorio. Al pubblico il compito di metterci la voglia di partecipare, di incuriosirsi, di porsi domande, incontrando via via proposte espressive capaci di attrarre e provocare” ha commentato l’assessore alla Cultura del Comune di Rovereto.
La formula è quella ormai consolidata con la proposta di due abbonamenti: uno che ricomprende tutte le proposte con 10 spettacoli, ed uno ridotto che prevede le repliche oltre ad altri 4 spettacoli. Sono programmati inoltre quattro spettacoli realizzati appositamente per gli studenti in orario scolastico nella convinzione che garantire questa particolare ed interessante esperienza ai più giovani, rappresenti un sicuro investimento per avere un pubblico di appassionati in futuro. Riconfermato anche appuntamento con lo spettacolo per le famiglie programmato in doppia replica l’ultima domenica di carnevale.
Prevendita degli abbonamenti già in corso con promozioni e sconti speciali. Le tariffe non sono state modificate e sono ferme dalla riapertura dello Zandonai nel 2014 con un'attenzione particolare ai giovani che possono usufruire di uno sconto particolare fino a 32 anni e un sconto ancora maggiore per gli studenti delle superiori.
Si inizia il 14 novembre con Francesco Pannofino con “Bukurosh mio nipote”.


La presentazione dell'assessorse inserita nel libretto della stagione:

Nel nuovo orizzonte di proposte teatrali, un mare disteso da novembre a aprile, si incontrano e bilanciano due ambiti principali, due arcipelaghi.
Da una parte la commedia sociale, attenta alle trasformazioni del nostro tempo e non insensibile agli aspetti più drammatici che attraversano il singolo e le comunità. Dall’altra l’intreccio della parola con la musica e talvolta con la danza, tra valzer e commedia musicale, classica e jazz, canto popolare e flamenco. Con alcune isole particolarmente attrattive. La letteratura che si fa teatro – è il caso di Dostoevskij –, la sofferta e coraggiosa testimonianza autobiografica a firma di Spada e Bocci in ‘Pesce d’aprile’, il ‘teatrostoria’ nella ricostruzione della figura politica di Sandro Pertini, la fiaba persiana di Aladino, il monologo funambolico di Bergonzoni.
Nell’arcipelago sociale trovano posto nomi d’autore variamente attenti alla realtà in mutamento, dal Brancati de ‘La governante’ al ‘duo’ Perrotta Recalcati di ‘In nome del padre’, sfide senza veli alla vulnerabilità dell’esistenza, dal Clementi che propo- ne il sequel del fortunato ‘I suoceri albanesi’ al Fornari de ‘La casa di famiglia’, centrati sulle relazioni difficili nel microcosmo sottoposto a nuove prove. Ma anche la traduzione in scena di un’indagine sociologica sui giovani in fuga, opera di De La Calle Casanova.
Nell'arcipelago multiespressivo Paolo Fresu si fa personaggio per raccontare con lo Stabile di Bolzano Chet Baker, David Riondino con un quartetto di sax rievoca Bernstein. ‘Aggiungi un posto a tavola’ di Garinei e Giovannini testimonia il passaggio di consegna da Dorelli al figlio Gianluca Guidi, Abbati evoca la scintillante Vienna danubiana di Johann Strauss, ripresa dall’Orchestra regionale Haydn nel Concerto di Capodanno. E ancora tre produzioni radicate nel territorio lagarino, la coreografia Abbondanza Bertoni sull’intensità dell’incontro, il Concerto andaluso di Zandonai trasfigurato in flamenco da Miguel Angel Espino, le voci delle Swingirls nell’intonare i mondi possibili dopo il buio delle guerre, il Coro Pasubio insieme a video e Artedanza per il progetto inedito sulla Grande Guerra di Fanini e Vettori. Dunque un cartellone dai molti colori, un mare molto mosso, che sceglie di stimolare attraverso la creatività di artisti e ricercatori che interrogano il presente, tra leggerezza e scavo drammatico, piuttosto che assemblare celebrati pezzi di repertorio. Al pubblico il compito di metterci la voglia di partecipare, di incuriosirsi, di porsi domande, incontrando via via proposte espressive capaci di attrarre e provocare.

Maurizio Tomazzoni
Assessore alla Cultura

Consulta gli spettacoli in calendario in crushsite.it e/o nel sito www.teatro-zandonai.it



Pubblicato il 19 ottobre 2018
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