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44° Pergine Festival. La comunità e le sue connessioni globali

Notizia segnalata da Pergine Festival
Elio Germano e Teho Teardo, Viaggio al termine della notte, 6 luglio (Foto da comunicato di E. Falaschi)
Elio Germano e Teho Teardo, Viaggio al termine della notte, 6 luglio (Foto da comunicato di E. Falaschi)
Torna tra il 28 giugno e il 13 luglio Pergine Festival, con una proposta che intreccia diverse discipline artistiche

Torna tra il 28 giugno e il 13 luglio Pergine Festival, con una proposta che intreccia diverse discipline artistiche. Continua l’indagine del Festival sullo spazio urbano, si intensificano le relazioni con il territorio e la comunità e allo stesso tempo la prospettiva si allarga al mondo. Strade e piazze della città saranno teatro di un Festival che si caratterizza per una grande attenzione agli artisti emergenti ma che porterà a Pergine anche quest’anno grandi nomi della scena contemporanea nazionale.

A quali mondi apparteniamo?
Con questo attuale interrogativo torna tra il 28 giugno e il 13 luglio Pergine Festival, giunto ormai alla sua 44ma edizione, presentata stamattina (9 maggio) in conferenza stampa al Teatro Sociale di Trento, nella cornice di Cultura Informa.
La rapida diffusione di informazioni, tendenze e idee, la possibilità di raggiungere luoghi lontani in poco tempo, le nuove tecnologie portano ognuno di noi al confronto quotidiano con una dimensione globale: relazioni con l’altro e l’altrove che ci portano a operare, pensare e comunicare in scala planetaria. Per questo essere cittadini del mondo e coltivare una coscienza globale diventano sfide, orizzonti a cui tendere ma allo stesso tempo si propongono come condizioni necessarie per riuscire ad affrontare la complessità dell’oggi.
Su questi presupposti si muove la programmazione della 44ma edizione di Pergine Festival diretta da Carla Esperanza Tommasini, che intende continuare il percorso intrapreso lo scorso anno sul senso appartenenza e comunità, aprendo lo sguardo in questo “anno due” alle connessioni con il mondo: «Il lavoro su questa edizione del Festival si è sviluppato in continuità con il 2018, con un’importante prima novità – afferma la direttrice artistica durante la conferenza stampa – Il Festival, infatti, da dieci giorni, arriverà, con alcune pause, a coprire un periodo di 16 giorni, anche in risposta ad una serie di necessità emerse dall’osservazione del contesto in cui lavoriamo. Gli obiettivi del Festival sono, da un lato, il confermarsi come punto di riferimento della scena contemporanea nazionale sia in Italia che all’estero, e dall’altro – conclude Tommasini – il radicarsi nel territorio e nella comunità attraverso lo sviluppo di progettualità di diversa natura che riescano a diversificare e sviluppare il pubblico, per fornire un’esperienza culturale di alto livello a 360°».

IL PROGRAMMA

Pergine Festival si propone di valorizzare i talenti italiani e stranieri che operano attraverso nuovi linguaggi multidisciplinari con un’attenzione speciale a progetti che esplorano la contemporaneità attraverso drammaturgie originali, forme e linguaggi innovativi, creazioni che nascono per il Festival.
La scelta artistica è indirizzata alla ricerca di spettacoli capaci di mescolare i linguaggi: immagini, testi, suoni, corpi e oggetti in movimento.
È così per i Circolo Bergman che, dopo alcuni anni in cui si sono dedicati alla memoria storica di Pergine, tornano con uno spettacolo: Bilderatlas (30 giugno, 20.45, ex Rimessa Carrozze), che esplora il potere delle immagini in un tempo in cui ogni giorno vengono condivise milioni di foto online attraverso le quali ognuno cerca di comporre un’immagine di sé. Sarà quest’anno Effetto Larsen a riaccendere le luci di Palazzo Crivelli, con il loro AFTER/DOPO, una creazione partecipativa e site specific sulla fugacità della vita.
In prima nazionale il lavoro degli artisti ibero-americani Azkona & Toloza, Tierras del sur (4 luglio, ore 21, Teatro Comunale), che racconta un pezzo di storia contemporanea argentina sui legami tra le grandi ricchezze straniere e le atrocità che i popoli nativi hanno dovuto subire, con un approccio che tocca il rigore documentaristico, il teatro di figura e il linguaggio video.
Anche Dante Antonelli con Atto di adorazione (5 luglio, ore 20.45, ex Rimessa Carrozze) primo capitolo di un lavoro ispirato a Mishima, intreccia linguaggi e racconti, offrendo uno spaccato di gioventù contemporanea che rivendica il proprio diritto di esistere oggi e domani.
Verrà riproposto il lavoro nato dall’incontro di Elio Germano e Teho Teardo, Viaggio al termine della notte (6 luglio, 20.45, Teatro Comunale), che porta in scena Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline. Ripercorrendone alcuni frammenti, lo spettacolo vuole restituire la disperazione grottesca del capolavoro, che ritrova nuove espressioni nell’interessante commistione tra testo e musica. Si conferma la grande attenzione per i progetti partecipativi con Amour del collettivo romano Dynamis (11 luglio, 20.45, teatro Don Bosco), che cerca di creare un ponte tra realtà che non si considerano, ma condividono una passione comune per il teatro: il teatro professionale e quello amatoriale. Muovendosi su una dimensione personale, la nuova creazione di Giuliana Musso, La Scimmia, (12 luglio, ore 20.45, Teatro Comunale) riscrive Kafka, raccontando la storia di una scimmia e della sua strategia di sopravvivenza tra la perdita dell'esperienza corporea, dell’emozione e infine di se stessi. Esplora la nostra contemporaneità in un’interessante traduzione musicale dei testi, l’ultimo spettacolo di Babilonia Teatri, Calcinculo (13 luglio, 20.30, Teatro Comunale) che racconta di noi e delle relazioni che costruiamo con il mondo che ci circonda.

La creatività emergente rappresenta un interesse centrale per il Festival, a cui negli anni è stato dedicato sempre più spazio e attenzione, potenziando i diversi strumenti di scouting e sostegno. Per la 44. edizione si è rilanciato il bando OPEN/CREAZIONE [URBANA] CONTEMPORANEA, lavorando in rete con altre organizzazioni culturali italiane interessate alla creazione contemporanea per lo spazio urbano, come Zona K - Milano, Indisciplinarte/Terni Festiva ed Invisible Cities - Gorizia. Dalle 400 domande di partecipazione, è stato scelto il progetto Ti voglio un bene pubblico di Elisabetta Consonni, gioco urbano che riflette su infrastrutture di divisione come cancelli, muri, recinti  (28-29 giugno, ore 19.30 e 21.15, a partire da Sala Maier). Altro progetto sostenuto da OPEN è la performance Still Night delle inglesi Berlin, Nevada, che, ispirandosi alle Città Invisibili di Italo Calvino, rende di volta in volta la città che lo ospita protagonista di un viaggio in cui luoghi reali si mescolano con prospettive immaginarie (28-29 giugno, ore 20.00 e 21.45, Sala della Comunità di Valle). Il terzo progetto selezionato dal bando è By Mushrooms di Yao Liao, artista taiwanese con base a Londra, una performance audio guidata nello spazio pubblico che esplora la relazione tra chi guarda e chi viene guardato, attraverso un curioso copricapo a forma di fungo porcino (10-13 luglio, ore 19.00 e 20.30, a partire da Sala Maier).

Quest’anno si è inaugurata inoltre la nuova sezione SUPERNOVA, destinata specificatamente alle realtà emergenti nel campo dello spettacolo dal vivo italiano, capaci di indagare la contemporaneità attraverso drammaturgie originali, forme e linguaggi innovativi. Tra più di 200 progetti, ne sono stati selezionati tre. Il lavoro di Giovanni Ortoleva - giovane regista segnalato alla Biennale Teatro dello scorso anno - Oh Little Man!, che si interroga sul sistema economico globale e sulle crisi che hanno messo in ginocchio il sistema capitalista per poi riportarlo in piedi più forte di prima (7 luglio, ore 20.45, ex Rimessa Carrozze). T.I.N.A di Giselda Ranieri, danzatrice e coreografa ultimamente selezionate da Anticorpi XL – Network alla Vetrina della giovane danza d’autore (28 giugno, 20.30, ex Rimessa Carrozze).
Infine il progetto Etouffè, collaborazione tra la compositrice e coreografa polacca Anna Sowa, la talentuosa musicista perginese Margherita Berlanda e la violinista Dorota Jasinska, che indaga la condizione dell’uomo contemporaneo attraverso un’interessante ricerca tra suono, movimento, silenzio e lingua dei segni italiana (29 giugno, ore 20.30 e 21.45, ex Rimessa Carrozze).

DERIVE URBANE

Nel cuore del centro storico di Pergine, il progetto Derive Urbane sarà un invito a partecipare, a stare insieme, a condividere, grazie a una una proposta che mescola creazioni artistiche, concerti, interventi site-specific, eventi accessibili e progetti partecipativi, nella cornice di Piazza Fruet, arredata per l’occasione dai giovani ingegneri e architetti dell’associazione Acropoli.
La piazza si propone anche quest’anno come punto di incontro e di ristoro del festival: un lounge bar e una programmazione per lo più dedicata alla musica con molte band del ricco panorama musicale trentino, dj set e altri eventi come incontri, proiezioni ed incursioni urbane, realizzati grazie alla fitta rete di collaborazioni attivate con le associazioni del territorio.
Le band sul palco di piazza Fruet: Anansi & Hot Mustache, Mad Medulla, Curly Frog & the Blues Bringers, Hi | Fi Gloom, Rebel Rootz. I dj set saranno di Ale Soul Dj, Noirêve e Steel Wheels.
All’interno di Derive Urbane anche un progetto speciale dedicato alla comunità e ai nostalgici: Datti una mossa! Torneo di dama vivente - realizzato in collaborazione con la Pro Loco e presentato da Mario Cagol - coinvolgerà le associazioni di Pergine in una sfida a dama a grandi dimensioni: piazza Municipio diventerà una grande scacchiera, in memoria delle prime due edizioni del Festival, quelle del 1976 e 1977. A seguire la sfida in diretta Radio Dolomiti.
Tra le proposte di Derive Urbane anche alcuni eventi accessibili del progetto NO LIMITS.

NO LIMITS: UN FESTIVAL SENZA BARRIERE

Il progetto NO LIMITS è nato a Pergine Festival nel 2012 per garantire accessibilità alla cultura e inclusione a persone con disabilità sia fisica che sensoriale. Negli anni molti servizi sono stati implementati: il trasporto dedicato, la mappatura degli spazi, le sottotitolazioni, le traduzioni in LIS - Lingua dei segni italiana, le audio-introduzioni e le audiodescrizioni live, oltre alla formazione di volontari direttamente impegnati nelle attività del progetto.
Per l’edizione 2019, oltre ai servizi già offerti negli anni precedenti, Pergine Festival ha scelto di mettere in programma alcuni momenti di incontro e sensibilizzazione, sperimentando approcci diversi, dall’aperitivo in lingua dei segni, al concerto del rapper sordo Brazzo e del batterista cieco Aleks Bonelli, passando per il percorso di trekking urbano inclusivo. Inoltre, i materiali promozionali segnalano chiaramente l’accessibilità: numerose installazioni sono infatti adatte a qualsiasi tipo di pubblico.

Il programma

Informazioni e programma:
http://www.perginefestival.it



Pubblicato il 10 maggio 2019
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