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Il 2 marzo riparte Jazz'about

Yazz Ahmed apre il 2 marzo la seconda parte della stagione (Foto di E. Holba)
Yazz Ahmed apre il 2 marzo la seconda parte della stagione (Foto di E. Holba)
Cinque appuntamenti con la musica di qualità, tra Trento e Rovereto

Jazz’About torna con la seconda parte di una stagione all’insegna della musica di qualità, con artisti di spicco del panorama nazionale e mondiale. La rassegna, promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara - con la consulenza artistica di Denis Longhi - riparte con cinque appuntamenti, tra marzo e aprile, che animeranno gli spazi di Trento e Rovereto. Un’offerta musicale che ha come obiettivo principale la volontà di dar voce e spazio ad artisti giovani e emergenti della scena jazz contemporanea. Un ulteriore aspetto che contraddistingue questa seconda parte di stagione è la forte componente femminile: basti pensare che tre dei cinque appuntamenti in programma avranno come protagoniste giovani e talentuose artiste.
La rassegna prenderà il via sabato 2 marzo con un doppio appuntamento all’Auditorium Melotti di Rovereto: YAZZ AHMED, artista inglese di origini persiane, dalla cui tromba passa la rinascita del jazz britannico più ultracontemporaneo, coraggioso e consapevole delle lezioni anni ’70, e LEIFUR JAMES, polistrumentista londinese. Nella scia di artisti come Kamasi Washington, Yussef Kamaal e Christian Scott, Yazz Ahmed trova la chiave per parlare a un pubblico più vasto senza tuttavia perdere un’oncia di integrità artistica. Anzi, in lei c’è anche di più, c’è un sapore speciale dato dalle sue origini persiane e dalla sua capacità di tessere tele melodiche che rimandano al folk medio-orientale in una prospettiva decisamente cinematica e spesso piena di mistero. Tutto questo unito ad una solidissima preparazione tecnica che la porta a misurarsi quotidianamente con i migliori strumentisti jazz attuali (Shabaka Hutchings), ma anche ad avere escursioni da sessionman, anzi, sessionwoman con alcuni act pop di fama planetaria come Radiohead e These New Puritans. Leifur James, invece, è una “strana creatura” nel mondo della musica odierna: a metà fra jazz ed elettronica, ma con anche più di un occhio alla lezione dei compositori di classica contemporanea più legati alla cinematografia, riesce a disegnare delle trame sonore in cui spazi e silenzi diventano tappeti espressivi di rara intensità – fondamentali per valorizzare un grande gusto armonico e melodico, così come una invidiabile capacità di costruire intense progressioni dinamiche e rifrazioni geometriche. Una musica senza gravità, ma di forte impatto emotivo; una musica davvero difficile da catalogare.
Per il secondo appuntamento, giovedì 21 marzo, il Teatro Auditorium di Trento ospiterà NUBYA GARCIA, artista poco più che ventenne, ma già con un curriculum invidiabile e una personalità da strumentista di alto livello. La londinese di origini afrocaraibiche è una delle voci più interessanti del jazz contemporaneo. Il suo approccio alla scrittura, così come al suo strumento d’elezione, il sassofono, è caldo, avvolgente, pieno di groove e di influenze urban; ma è al tempo stesso pronto a percorrere vari gradi di astrazione ed introspezione. D’altro canto, il suo è decisamente un approccio “totale” all’alfabeto jazz: qualcosa che traspare anche nella voglia di creare sempre equilibri perfetti coi suoi colleghi (per la cronaca, ha già suonato ed inciso con John Armond Jones e Femi Koleoso degli Ezra Collective, Moses Boyd, Theon Cross, Dan Casimir…). Il jazz per lei è un quadro d’assieme; ma soprattutto, il jazz per lei è un linguaggio che partendo dalla tradizione riesce, come e meglio di altri, a raccontare oggi più che mai il pulsare della contemporaneità, a trecentosessanta gradi.
Sabato 6 aprile, invece, all’Auditorium Melotti di Rovereto andrà in scena il live di NILS PETTER MOLVAER, uno dei compositori e trombettisti più carismatici degli ultimi decenni. Uno sperimentatore, capace di portare i confini del jazz più raffinato di matrice ECM verso l’elettronica, di declinare la lezione di Miles Davis verso scenari digitali techno, drum’n’bass, ambient. In realtà, la sua preparazione e sensibilità sono vastissime, e lo portano ad attraversare diversi scenari musicali mantenendo però sempre una propria riconoscibile ed adamantina cifra espressiva. Ogni nota della sua tromba è una sentenza e una voragine nell’anima, così come la sua capacità di disegnare arrangiamenti astratti, iper-moderni, sperimentali ma al tempo stesso colmi di pathos e poesia che lo portano, complessivamente, ad essere uno degli artisti del jazz contemporaneo più particolari, più rispettati, più amati a livello mondiale. Rinnovando in termini sorprendenti e personalissimi la lezione, ad esempio, del suo conterraneo Jan Garbarek e in generale del jazz europeo più visionario.
L’offerta di Jazz’About proseguirà giovedì 11 aprile, al Teatro SanbàPolis di Trento, con un live di grande impatto, a forti tinte musicali africane: il pulsare dell’Africa di Fela Kuti, Ebo Taylor, Tony Allen, filtrata però da un sentire iper-contemporaneo che attinge dalla scena urban londinese e, al tempo stesso, da una fortissima carica spirituale e rituale. I KOKOROKO, ensemble guidato dalla trombettista Sheila Maurie-Grey, sono - tra gli addetti al settore ma non solo - una delle vere sensazioni degli ultimi anni per quanto riguarda la musica dal vivo. La loro forza espressiva infatti è dirompente, e riesce ad attraversare davvero generazioni, stili, approcci: se da un lato è presentissima la lezione storica dei giganti dell’afro-jazz del novecento, dall’altro l’impatto è tale che pure le nuove generazioni di ascoltatori sono assolutamente rapite (come testimoniano gli oltre venti milioni di visualizzazioni su YouTube del loro brano “Abusey Junction”: un risultato da star planetarie del pop, non da progetto alto, colto e sperimentale quale sono). Ogni loro live è un evento: un ciclone di energia ed ipnosi, capace di esplorare notevoli complessità armoniche e ritmiche ma anche, al tempo stesso, di prendere per mano chiunque, senza eccezioni, senza restrizioni.
Per il quinto e ultimo appuntamento della rassegna, mercoledì 24 aprile al Teatro SanbàPolis di Trento, è in programma una serata nel segno di due artisti italiani: DJ GRUFF & PETRELLA. Genio e sregolatezza, Dj Gruff è un vero eroe altero ed irregolare della scena hip hop italiana. Pioniere assoluto del genere, fra i primi a sperimentare questa cultura nelle sue varie declinazioni nel nostro paese, fin da subito si è distinto come turntablist assolutamente geniale, di incredibile classe ed espressività, e con una visione musicale capace di esplorare, creare, conquistare nuovi territori tra virtuosismi estremi e uno “swing” assolutamente unico e riconoscibile (e rarissimo da sentire tra chi usa i giradischi come strumento). Gianluca Petrella, dal canto suo, è semplicemente uno dei trombonisti jazz più rispettati ed amati al mondo; anche se ormai per lui “jazz” è un termine riduttivo in cui non vuole farsi ingabbiare, per mantenere la possibilità di esplorare liberamente i confini della musica senza classismi, senza snobismi, ma con l’irrinunciabile bagaglio di una capacità di improvvisazione e scrittura che ha pochi eguali per classe, competenza, intensità. I due hanno creato un sodalizio artistico nato quasi per gioco, ma diventato una delle più belle certezze della scena musicale più libera e priva di preconcetti. 

Le date della rassegna



Pubblicato il 09 febbraio 2019
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