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Festival Ballandi 2020

Notizia segnalata da Teatro Comunale di Pergine
- (Foto dal sito ufficiale)
Comunichiamo che il Festival Bellandi previsto per il mese di aprile (16-26) è stato ufficialmente rimandato

Comunichiamo che il Festival Bellandi previsto per il mese di aprile (16-26) è stato ufficialmente rimandato. La prima occasione propizia per programmarlo nuovamente, dovendo per forza navigare a vista, sarebbe l'apertura della stagione 2020-2021 (quindi settembre - ottobre 2020). 
Aspettando comunque nuovi provvedimenti dal governo, prevediamo che sarà del tutto improbabile riuscire a riaprire i teatri al pubblico durante tutto il mese di Aprile.
Sperando di poter riaprire gli spazi della cultura con un respiro nuovo, non appena l'emergenza ci darà tregua, vi terremo aggiornati. 



Comunicato stampa dell'8 marzo 2020:

Al via ad aprile la III edizione del Festival Bellandi, una rassegna di cinque spettacoli teatrali, musica, appuntamenti, dibattiti, aperitivi a stretto contatto con la scena (dal 16 al 26 aprile 2020).

Festival Bellandi non è locus, concettuale e astratto, ma luogo tangibile e materico sotto tutti i punti di vista; gli spazi teatrali vengono infatti realmente condivisi dallo staff che abita il teatro giorno e notte durante la rassegna, dagli artisti che vivono oltre al palco i luoghi altri di lavoro e dibattito, e dal pubblico che non entra semplicemente a vedere uno spettacolo, ma viene accolto prima della rappresentazione, a partire dalle ore 20.00, con musica e proiezioni video, coinvolto nel dialogo creativo sullo stesso palco in cui fioriscono i mondi immaginari della rappresentazione, a pochi passi dalla scena, e ascoltato durante Spazio Vivo, iniziativa che partirà alla conclusione di ogni serata, quando il teatro tutto si trasformerà in un'isola d'incontro con gli artisti in scena, attraverso chiacchiere, confronti e degustazioni di vino  o birre.


Le compagnie e gli artisti selezionati dalla direttrice artistica, Chiara Benedetti, in questa III edizione (che ha visto coinvolti in varia misura tutti i membri dello staff di ariaTeatro), per raccontare punti di vista divergenti sul presente, individuale o collettivo, ci parlano attraverso linguaggi che riconosciamo come autentici, staccandosi spesso dalla convenzione: 



23 aprile ore 21: Bye Bye Blackbird, produzione ARIATEATRO, che debutterà in forma di studio al Festival Bellandi, prende spunto dal romanzo Il bacio della donna ragno di Manuel Puig. Una riscrittura originale che presterà particolare attenzione al suono e alla ricerca vocale, indagando il rapporto tra il piano della registrazione e quello dell'esecuzione dal vivo: la mescolanza del piano narrativo con quello musicale e onirico si svilupperà attraverso la ricerca di punti di contatto tra la voce nuda/naturale, a cui viene affidato il racconto del presente, e quella modificata digitalmente che dà corpo a ricordi e monologhi interiori. Un progetto che vuole scatenare piccoli cortocircuiti di reazione e inglobare l'osservatore in ciò che accade sulla scena. Il pubblico, seppur non coinvolto
direttamente nello spazio scenico, lo costituisce standoci attorno, delineando una tribuna che prende forma dallo sguardo dei giudici, degli ufficiali impiegati a cogliere delle informazioni ancora inconfessate, degli osservatori attenti e di quelli distratti.


16 aprile ore 21: Stabat Mater, produzione THE BABY WALK THEATER COMPANY, rappresentato per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 2017, vince nello stesso anno il premio Hystrio Nuove Scritture di Scene. È il secondo capitolo della Trilogia sull'Identità, un’indagine in tre capitoli sul tema dell’identità di genere. Il gruppo utilizza diversi linguaggi: parola, danza e video, approfondendo il rapporto tra cinema-teatro e tra danza-parola. Ogni progetto, anche se legato agli altri, è un “punto e a capo”. The Baby Walk, in questo senso, vuole essere un crocevia pulsante di idee e azioni.


17 aprile ore 21: Ritratto del Leone Willie “The Lion” Smith, il suo piano, la sua musica, le sue funamboliche esecuzioni e non solo, raccontate attraverso quadri sonori, in cui le sue parole, la poesia di Amiri Baraka, i rumori dell’ambiente e una musica che a volte arriva all’urlo, costruiscono situazioni diverse, frammenti di vita. Un film sonoro in cui le sue composizioni vengono “usate” in modo libero, rielaborando e intrecciando stili diversi: dal blues, al ragtime, all’elettronica. AIDA TALLIENTE (già ospite del Festival Bellandi con Il Vangelo delle Beatitudini) - alla voce e agli effetti - GIORGIO PACORIG - al fender rodhes – e COSIMO MIORELLI – al live painting.

25 aprile ore 21: Aiace, del CARRO DI DIONISO, rappresenta il processo psicologico che porta un uomo a scegliere il suicidio per sfuggire all’umiliazione, sia pubblica che privata, derivante da un abbaglio involontario: l’estenuante difesa dell’onore cozza con la stanchezza di lottare, costringendo Aiace dentro una prigione tutta cerebrale che rimanda a quella fisica esperita da Ritsos durante la sua reclusione a Leros sotto la dittatura dei colonnelli. La versatilità di Andreapietro Anselmi ha permesso di costruire un personaggio che, seppur evocato da un passato eroico, si presenta come un uomo concreto e vivo in grado di parlare schiettamente al nostro presente: la scena, infatti, richiama a un luogo di lavoro e nel suo aspetto disadorno contribuisce a delineare la genuinità di questo Aiace.

26 aprile ore 21: Vania segna un passo decisivo per OYES che sceglie di confrontarsi con i testi di A. Cechov e dà vita ad un testo originale ispirato ai temi e ai personaggi principali di Zio Vanja. La modalità di ricerca della compagnia OYES, ha tratti in comune con quella di ARIATEATRO, THE BABY WALK e AIDA TALLIENTE: parliamo di drammaturgie originali, sviluppate (in questo caso collettivamente) attraverso scritture sceniche e improvvisazioni. Obbiettivo della compagnia è mantenere vivo il processo di ricerca di nuovi linguaggi, stili e materiali drammaturgici, senza perdere il confronto con la tradizione, i grandi autori classici e contemporanei.



Essendo un festival di condivisione artistica a 360°, ogni spettacolo sarà anticipato da un momento culturale di vario genere. Dalla musica – affidata ai concerti di Ivan Daldoss (26 aprile), cantautore-pianista che spazia dal pop al jazz, e degli Hillbilly to Bluegrass (17 aprile), un duo che esplora le sonorità del blues e dell’America di inizio secolo – alle parole che troveranno spazio grazie a un reading poetico affidato al collettivo AltroVerso (16 aprile) e a un Open Mic (un’occasione in cui i membri del pubblico possono esibirsi, spesso per la prima volta, attraverso qualunque forma artistica) gestito e organizzato da Sidewalk Trento (25 aprile), un’iniziativa con l'obiettivo di offrire uno spazio dove potersi sentire liberi di esprimere e condividere. Il quinto appuntamento sarà invece dedicato all’indagine e alla scoperta del concetto di trasformazione nel mondo scintillante delle Drag Queen a opera dell’Associazione Arcigay Trentino (23 aprile).

Infine continua la fruttuosa collaborazione con le cantine e i birrifici trentini che ogni sera avranno la possibilità di far degustare i proprio prodotti, spiegandone le caratteristiche: Distilleria Marzadro, Maso Martis, Birrificio km8, Birrificio Plotegher e Int3gral3.



Pubblicato il 09 marzo 2020
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