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Teatro Cristallo, nuovo percorso con cinque workshop sul mito

Notizia segnalata da Teatro Cristallo
- (Foto dal sito ufficiale)
12 realtà appoggiano il progetto artistico di Caterina Vertova / Dal 7 aprile al 27 maggio 2018 a Bolzano

Dopo il successo dello scorso anno del laboratorio “La casa di ciascuna”, il Teatro Cristallo propone cinque workshop artistici per scoprire, attraverso il mito e i racconti ancestrali propri di ogni cultura, la presenza di una "koiné", una lingua comune che, attraversa i diversi popoli e li unisce. Il progetto, ideato e coordinato da Caterina Vertova, si propone come luogo aperto, in cui ogni partecipante possa portare la sua cultura, i suoi racconti mitici e la sua esperienza senza temere di sentirsi diverso o non accettato. A sostenere il percorso sono 12 realtà culturali e sociali impegnate sul territorio, con un focus particolare sul mondo femminile.

Cinque intensi fine-settimana per scoprire quanto il mito sia attuale e quanto si possa declinare nella nostra società moderna, aiutandoci a comprenderla: è questo il nuovo progetto artistico di Caterina Vertova che il Teatro Cristallo  intende portare avanti nei mesi di aprile e maggio. Il progetto di quest’anno ha le sue premesse dal laboratorio “La casa di ciascuna” durato cinque mesi e curato sempre dalla Vertova che, lo scorso anno, aveva coinvolto una ventina di donne da 18 paesi diversi e che era culminato in uno spettacolo messo in scena proprio al Cristallo lo scorso 27 maggio.
Il valore di quell’esperienza è stato di aver tradotto in realtà l’idea di convivenza e integrazione, nonché di pari opportunità. Le 18 donne partecipanti avevano aderito alla proposta laboratoriale in qualche modo spinte dalle associazioni territoriali (del mondo del sociale e del mondo femminile) che esse stesse frequentavano: l’Associazione Sagapò, GEA-Centro Ascolto Antiviolenza, l’Associazione Donne Nissà, il consultorio AIED Bolzano, la Caritas di Bolzano-Bressanone ed in particolare Casa Margaret, l’Associazione La Strada-Der Weg, la Biblioteca Provinciale Claudia Augusta, la Biblioteca della Donna, FIDAPA Bolzano, il Servizio Integrazione Sociale (SIS)/Azienda Servizi Sociali di Bolzano, Unicef Bolzano e La nuova generazione dell'Alto Adige - Brücke in die Welt. Queste associazioni avevano intuito che l'esperienza teatrale per queste donne sarebbe potuta essere un'occasione per aumentare il loro livello di consapevolezza e tradurlo in un maggior livello di integrazione con il territorio.
E in effetti così è stato: visti gli ottimi risultati ottenuti, l’entusiasta risposta delle partecipanti e la creazione di un gruppo con grandi potenzialità espressive, queste 12 realtà hanno richiesto a gran voce la prosecuzione del progetto, convinte dell’importanza di questa proposta artistica come espressione di collegialità, di dialogo e di self empowerment.

Perché il progetto di quest’anno intende lavorare sul mito? Mythos è, dall'antichità classica, la "parola che racconta": non si intende percorrere le sole strade del mito greco classico, in quanto ogni mito si offre spontaneamente come germe per la narrazione umana; in esso si condensano le contraddizioni e le proiezioni dell'umano sentire, nella sua ancestrale e atemporale complessità. Proprio per la profondità del loro nucleo espressivo, tutti i miti si offrono come ponti interpretativi tra le diverse culture, nel tempo e nello spazio. Bolzano, città complessa e contraddittoria, offre la sua stessa posizione geografica come punto di snodo di un nuovo dialogo, di una nuova parola mitica tra Est e Ovest, tra Mediterraneo e Nord-Europa. Il laboratorio vuole rivolgersi quindi a tutte le persone, donne e uomini, desiderosi di far diventare Bolzano un piccolo cuore pulsante di nuovi cittadini d’Europa e del mondo.

Questi i cinque laboratori nel dettaglio:

- sabato 7 e domenica 8 aprile: “Attorialità” - workshop con Caterina Vertova sul tema il mito e l'attore;
- sabato 21 e domenica 22 aprile: “Il mito nel teatro” - workshop con il regista Marco Carniti  sul tema il mito e la regia;
- sabato 5 e domenica 6 maggio: “Il mito e la danza” - workshop con la ballerina e coreografa Mariagrazia Sarandrea sul tema il mito e il movimento del corpo;
- sabato 12 e domenica 13 maggio: “L’attenzione alla diversità” - workshop con il regista Antonio Viganò sul tema il mito e la diversità;
- sabato 26 e domenica 27 maggio: “Voce e mito” - workshop con Consuelo Serraino sul tema il mito e la voce.

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso il Teatro Cristallo, a eccezione del workshop “L’attenzione alla diversità” che si terrà presso il “T.Raum” di Teatro La Ribalta in via Volta 1/b a Bolzano.
Gli orari dei workshop sono: sabato h. 15,00-19,00; domenica 9,30-13,00.

L'adesione quest'anno è aperta non solo a donne ma anche a uomini e - anche se è preferibile la partecipazione all'intero percorso - sarà possibile partecipare anche ai singoli workshop. La partecipazione è gratuita. Per iscriversi è necessario contattare il Teatro Cristallo allo 0471.202016 o mandare una mail a info@teatrocristallo.it.


IL MITO CHE RACCONTA


La Direzione artistica

Caterina Vertova, attrice con una carriera teatrale di oltre 40 spettacoli dopo il diploma alla rinomata scuola “Piccolo Teatro” di Milano, si è specializzata attraverso laboratori con Lindsay Kemp a Londra, training con Dominique De Fazio e Marilyn Fried dell’Actor’s Studio di New York e la scuola di acrobatica all’Ecole Nationale du Cirque di Parigi. Nel corso della sua carriera ha lavorato con grandi registi italiani come Giorgio Strehler (“La grande magia” di Eduardo De Filippo e “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello), Luigi Squarzina (“La vita che ti diedi” di Luigi Pirandello e “La famiglia del Santolo” di Giacinto Gallina” ) e Mario Missiroli (“Il Vittoriale degli italiani” di Tullio Kezich e “Lulù” di Friedrich Wedekind), oltre a recitare grandi opere europee come “Spettri” di Ibsen, “Macbeth” di Shakespeare e “Le tre sorelle” di Cechov. Inoltre ha interpretato alcuni personaggi classici come “Elettra”, “Didone” e “Medea” nei teatri greci in Italia. In ambito cinematografico ha debuttato nel classico film italiano “Ginger e Fred” con la regia di Federico Fellini, oltre a partecipare a importanti produzioni cinematografiche come “Cuore Sacro” di Ferzan Ozpetek e “Lucrezia Borgia” di Florestano Vancini. Tra le produzioni di film di grande popolarità si segnala “Ho voglia di te” di Luis Prieto e “Natale a Miami” di Neri Parenti. Noto volto protagonista di produzioni televisive distribuite anche in Europa come “Commesse”, “Incantesimo”, “Il bello delle donne”, “Il Commissario”, “Io e Mio Figlio” e “Montalbano”.
Ciò che contraddistingue il lavoro di Caterina Vertova, fin dagli inizi della sua carriera, è sempre stata la consapevolezza che essere attrice non può essere disgiunta dalla ricerca di un rapporto profondo con sé stessi, dalla necessità di scavare dentro le proprie contraddizioni, e dal coraggio di restituire al pubblico del teatro o della televisione un’immagine di donna profondamente immersa nella realtà e nella responsabilità del vivere sociale anche nei confronti delle nuove generazioni. I personaggi da lei interpretati in teatro sono la testimonianza di questa ricerca. La sua personale interpretazione delle grandi eroine tragiche del passato, Medea, Elettra, Saffo, Giocasta, Ecuba, Cleopatra, non è stata soltanto un’esperienza di arricchimento professionale, ma un viaggio appassionato dentro a ciò che di vivo e di contemporaneo i personaggi della mitologia teatrale possono ancora offrirci, soprattutto il senso di una ricerca profonda all’interno dell’animo femminile, colto là in quei momenti dove massima è la tensione, perché frutto di una contraddizione non risolvibile se non dentro le modalità del tragico. E’ necessario ricordare anche l’impegno di teatro sociale con “Mia figlia vuole portare il velo”, “Il fuoco di Hanifa”, “Conciliare Stanca”, “Grido delle madri dei desaparecidos”, “Gerusalemme – Tre donne per un Dio solo”.

I docenti

Marco Carniti: è regista teatrale e lirico e nella sua lunga carriera si è confrontato più volte con i testi classici per mostrane l'attualità e la capacità di problematizzare il presente. Vanta numerose collaborazioni internazionali e ha diretto importanti attori. Maria Grazia Sarandrea: studia danza classica, jazz e moderna. Si forma a New York con Bertram Ross e Mary Antony; in Francia alla scuola di Peter Goss. Studia e approfondisce l’antropologia del Teatro e delle Danza. E' stata scelta in quanto ha dedicato anni di studio alle danze tradizionali, etniche, in particolare orientali. Lavora come coreografa in teatro e in televisione.

Maria Grazia Sarandrea: studia danza classica, jazz e moderna. Si forma a New York con Bertram Ross e Mary Antony; in Francia alla scuola di Peter Goss. Studia e approfondisce l’antropologia del Teatro e della Danza. Ha dedicato anni di studio alle danze tradizionali, etniche, in particolare orientali. Lavora come coreografa in teatro e in televisione.

Antonio Viganò: fondatore e Direttore artistico del “Teatro La Ribalta – Kunst der Vielfalt” di Bolzano, è l'originale anima di una compagnia teatrale composta da disabili, in cui la diversità non viene vista come limite ma come strumento espressivo. Le produzioni di Teatro La Ribalta circuitano a livello internazionale e hanno vinto numerosi premi. E' stato scelto in quanto i partecipanti al laboratorio si affacceranno – probabilmente per la prima volta – al mondo del teatro; la sua particolare sensibilità nei confronti di un mondo attoriale “altro” saprà valorizzare al meglio i vissuti e le narrazioni proprie di ciascuno.

Consuelo Serraino: è localmente attiva in campo musicale come strumentista, cantante solista e corale con diversi repertori, è direttrice di ensamble a cappella di musica polifonica.



Pubblicato il 26 marzo 2018
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