Venerdì 5 settembre 2014 inizia il laboratorio triennale di CRATere festival, al passo Mendola, in un non – luogo, il tema di quest’anno è “abbandono”. La piccola rassegna di arte, teatro e umanità “CRATere” dal 2010 ha attraversato anche contesti di esclusione, carcere, psichiatria, ma pure la scuola facendo dei linguaggi artistici canali di comunicazione dove questa mancava…
Ora “NoN” dopo l’anteprima del 22 agosto con “NON FARE” di Ivo Corrà, l’azione collettiva in cui le persone si sono sdraiate nella piazza erbosa davanti all’Hotel Mendola, (chiuso, abbandonato come molti altri spazi del passo) APRE…
L’apertura della mente attraverso le arti, teatro, musica con cui gioca il NoN” è quella di un confine, il passo, tra Alto Adige e Trentino, tra Bellavista, Salone Imperiale e altri non-luoghi che vengono risignificati, ri-animati: l’hotel Mendola con teatri di silenzio ospita gli oggetti dimenticati – abbandonati – di abitanti e partecipanti al festival, la chiesetta sempre chiusa, si apre per l’installazione per aria e canne d’organo “Genuflessioncelle” di Stefano Bernardi, i “Segni nel tempo” di Giorgio Loner sventolano come bandiere verso la val d’Adige, gli occhiali giganti con lenti rosa “In the Pink” di Carla Cardinaletti all’hotel Bellavista alludono a un cambio di sguardo sulla realtà, sulla vita…
Altre installazioni disseminate di partecipanti al concorso “SCANDALO!” aperto a tutte le forme di espressione e che hanno anche voluto presentare il loro lavori rientrando nel programma delle giornate.
Venerdì si comincia al magnifico Salone Imperiale, sede della rassegna, con le “Psicomacchine 2055” di Sandro Ottoni accompagnato dai suoni di Mauro Franceschi, si prosegue con la santa visionaria, guaritrice, Hildegard von Bingen rianimata da Monica Trettel in dialogo con il violino di Tiziana Sottovia, quindi “Ufo” che allude alla parola “fou”, folle, nel titolo, dei folli d’amore Alessio Kogoj e Silvano Brugnara (Silbrino) con I Teatri Soffiati, in conclusione dj set di Raffaele Virgadaula, che per l’occasione abbandona l’alter ego dj Raffajet.
Abbandono creativo, cambiamento, che al mattino di sabato si ritrova in “Eterotopia”, termine coniato dal filosofo francese Michel Foucault «quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano», incontro presso il Bellavista con artisti, architetti, curatori, abitanti per immaginare lo spazio del passo nel prossimo triennio, presentazione dei progetti di Federico Seppi di festival di arte in natura e di installazione al lago di Ruffrè di Giorgio Seppi e Andrea Pellicini, quindi visita al lago in collaborazione con la pro loco di Ruffrè Mendola e Stefania Larcher.
Nel pomeriggioo inizia il workshop “I sogni nello psicodramma” che unisce l’analisi dei sogni di Jung con lo psicodramma di Moreno in una pratica integrata, per la direzione di Maurizio Gasseau, proseguendo la mattina di domenica. Domenica nel pomeriggio dalle 16 azioni e performance con “Limen” di Errante teatro danza (Silvia Morandi, Giulia Manzato, Josu Lezameta, Michele Fucich) “Esseri” danza butoh di In Between (Flavia Ghisalberti, Ezio Tangini), quindi a sera concerto di Mia Loto con brani da “Quiete e follia” incontri con persone in ospedale psichiatrico nella memoria dell’autrice, Ortika, compagnia in concorso con “Chi ama brucia. Discorsi al limite della frontiera”, quindi le le esplosive “Punkcakes” (Antoinette: voice, bass, Clodette: guitar, voice, Coquette: guitar, voice, Brigitte: drums) e “NoN fiction” di Marco Russo e Fabian Lanzmaier, musica elettronica “filosofica” e “Anima” progetto musicale nato con TCZ TheComfortZone.
Martedì giornata di riflessione dedicata più esplicitamente alla mente con mattinata di laboratorio aperto alle scuole in cui gli studenti sono chiamati a pensare uno spazio partendo dalla tabula rasa dell’abbandomno: punto di partenza l’avventura basagliana, ospiti Lorenzo Toresini lo psicologo Raffael Virgadaula, Aldo Mazza per la “Colllana 180” di AlphaBeta e Daniel Mazza per il film realizzato insieme a Beppe Tedeschi sul “tour” di un Marco Cavallo redivivo a quarant’anni dall’uscita dal Manicomio, La città dei matti, a Trieste, del gigante cavallo blu a ruote insieme agli abitanti di questa “altra città”.
La conclusione a sera, alle 20, con la premiazione del Premio “Scandalo!”, concerto del trio Conductus (Marcello Fera, Nathan Chizzali, Silvio Gabardi). Infine esibizione della nota scuola di danza “Anaunia” team dance che tanto seguito ha nella valle del .. non.
“NoNdiario” del festival a cura di Giovanni Accardo.
“Limbo” progetto fotografico a cura di Gianfranco Sigismondi,
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