Film di Alice Rohrwacher. Ciclo "La Messa è finita? / Il mondo clericale visto da grandi registi".
Marta ha 13 anni ed è tornata a vivere alla periferia di Reggio Calabria (dov’è nata) dopo aver trascorso dieci anni in Svizzera; con lei la madre e la sorella maggiore (che la sopporta a fatica). La ragazzina ha l'età giusta per accedere al sacramento della Cresima e inizia a frequentare il catechismo: si ritrova così in una realtà ecclesiale contaminata dai modelli consumistici, attraversata da un'ignoranza pervasiva e guidata da un parroco più interessato alla politica e a fare carriera che alla fede. È la trama di «Corpo celeste», film del 2011 di Alice Rohrwacher, con Yle Vianello, Salvatore Cantalupo, Pasqualina Scuncia, Anita Caprioli, Renato Carpentieri (genere drammatico, durata 98 minuti, produzione Italia). La cui proiezione è lunedì 21 maggio all’auditorium di Palazzo dei Panni ad Arco, nell’àmbito del ciclo «La messa è finita?» sul mondo clericale visto dai grandi registi, per «Lunedìcinema», il cineforum organizzato da AltoGardaCultura (il servizio attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda) assieme all’associazione ARCI Altogarda «Francesco Monti» e al centro culturale «La Firma». L'inizio è alle ore 21, l'ingresso libero.
Molto liberamente tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Anna Maria Ortese, «Corpo Celeste» è la storia di formazione di una ragazzina che, per motivi che non dipendono da lei, viene strappata dal contesto in cui viveva e riportata a vivere nel Sud Italia. La piccola Marta vivrà con grande inquietudine questo nuovo universo, sconosciuto e pieno di contraddizioni; la frequentazione della parrocchia non riuscirà a darle risposte, ma la aiuterà a cercare la sua via.