Spettacolo della Compagnia Abbondanza Bertoni, regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori.
Uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato a un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa e immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della nostra vita, si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore!
Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli. In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi.
Una dedica a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore.