Debutto dello spettacolo Piombo, scritto e interpretato da Massimo Lazzeri.
A rivivere sul palco saranno alcuni dei protagonisti degli avvenimenti che insanguinarono l’Italia negli anni Settanta.
Vittime e carnefici, raccontati con una formula che alterna monologhi e canzoni originali a fotografie, telegiornali e filmati dell'epoca.
Scene di Andrea Coppi, luci di Stefano Mazzanti, con la voce di Pippo Pollina.
Gli anni di piombo furono violenti, spietati, spaventosi e incomprensibili. Si poteva morire per caso, a causa di una bomba, durante gli scontri di piazza o per mano di un gruppo armato. Una tragedia nazionale, una lunga “notte della Repubblica”, come li definì Sergio Zavoli, un incubo di sangue e paura piombato addosso ai cittadini e alle istituzioni del nostro Paese. Forse il periodo più tragico del nostro passato recente, contrassegnato da un livello di violenza e scontro sociale che l’Italia, per fortuna, non conoscerà più.
“Piombo”, la nuova produzione de “Il teatro delle quisquilie”, racconta quegli anni attraverso alcune storie personali, storie delle vittime ma anche dei carnefici, rielaborate con un paziente lavoro di scrittura da Massimo Lazzeri per risultare teatralmente efficaci.
Le vicende sono tutte raccontate in prima persona, senza mai nominare i protagonisti, ma con riferimenti puntuali ai fatti storici e al clima di quegli anni. Gli uomini e le donne che vedremo muoversi sul palco diventano in questo modo personaggi-simbolo, rappresentativi di un’intera società disorientata e sconvolta.
In un alternarsi di monologhi e canzoni, uniti a proiezioni di fotografie e spezzoni di telegiornali dell'epoca, vengono ripercorsi quelli che furono, per l'Italia, anni di grandi cambiamenti sociali e culturali.
La scrittura di Massimo Lazzeri, autore e interprete dello spettacolo, ripercorre gli anni di piombo attraverso le voci e le storie di donne e uomini come tanti, con debolezze e paure, ma con una grande passione per la giustizia, per il proprio lavoro, per il bene comune. Familiari delle vittime del terrorismo, protagonisti, loro malgrado, di un periodo emblematico per la storia italiana.
Ma uno spazio verrà dato anche ai carnefici. Potranno usarlo per una sorta di “confessione”, in cui raccontano la propria storia, ripercorrono le vicende che li hanno portati a macchiarsi di quei terribili delitti e cercano, per quanto possibile, di spiegare le proprie ragioni.
Grazie allo studio di testimonianze dirette e indirette, la drammaturgia propone un momento di riflessione e memoria collettiva che tende lo sguardo al futuro per una rinascita personale e sociale. La forza della memoria aiuta a ricordare, per agire con maggiore consapevolezza nel presente. Il teatro, qui inteso come spazio “altro” dalla vita quotidiana, è il luogo in cui la vicenda del singolo diventa un momento di comunicazione e condivisione.
Lo spettacolo è impreziosito dalle canzoni originali composte Massimo Lazzeri, musica e parole scritte per dare voce alle emozioni e ai pensieri di chi visse la tragedia di quegli anni. Da ricordare il cammeo di Pippo Pollina, cantautore siciliano conosciutissimo in Germania, Austria e Svizzera, che presta la sua voce a un dialogo fra padre e figlio.
Informazioni:
teatrodellequisquilie.it
teatrosanmarco.it
Evento segnalato da Teatro San Marco