Regalo di Natale

Evento segnalato da Teatro Cristallo
- (Foto dal sito ufficiale)
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Data: Ven. 12 aprile 2019
Dove: Teatro Cristallo, Via Dalmazia, Bolzano
Orario: ore 21.00
Note: Rassegna "In scena" - Teatro Cristallo in collaborazione col Teatro Stabile di Bolzano / Biglietti: € 15 intero / € 12 con Cristallo Card / € 10 Cristallo Card young / I biglietti per questo spettacolo si potranno acquistare a partire dal 17/10/18 / prenotazioni@teatrocristallo.it / n. 0471.067822

Di Pupi Avati / Compagnia La Pirandelliana / Con Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase / Adattamento teatrale Sergio Pierattini / Regia di Marcello Cotugno / Scenografie Luigi Ferrigno / Costumi Alessandro Lai / Luci Pasquale Mari.

Si conclude venerdì 12 aprile con una ripresa teatrale “attualizzata” del bellissimo film di Pupi Avati “Regalo di Natale” la rassegna “In Scena” del Teatro Cristallo realizzata in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano. Sul palco la compagnia La Pirandelliana diretta da Marcello Cotugno ed un cast di attori di primo piano che devono fare i conti, nel tempo di una partita di poker, con lo spessore della loro amicizia.

Uno tra i più bei film di Pupi Avati rivive in scena, venerdì 12 aprile alle 21 al Teatro Cristallo di via Dalmazia 30 a Bolzano, grazie alla regia di Marcello Cotugno e un cast di attori di primo piano; sul palco ci sono Gigio Alberti, Filippo Dini, Valerio Santoro, Gennario Di Biase.
La storia è nota, anche se attualizzata per l’occasione: quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, si ritrovano la notte di Natale per giocare una partita di poker. Con loro vi è anche il misterioso avvocato Santelia, un ricco industriale contattato da Ugo per partecipare alla partita. Franco è proprietario di un importante cinema di Milano ed è il più ricco dei quattro, l’unico ad avere le risorse economiche per poter battere l’avvocato, il quale tra l’altro è noto nel giro per le sue ingenti perdite. Tra Franco e Ugo però, i rapporti sono tesi; la loro amicizia, infatti, è compromessa da anni, al punto tale che Franco, indispettito dalla presenza dell’ormai ex amico, quasi decide di tornarsene a casa. La sola prospettiva di vincere la somma necessaria alla ristrutturazione del cinema lo fa desistere dall’idea. La partita si rivela ben presto tutt’altro che amichevole. Sul piatto, oltre a un bel po’ di soldi, c’è il bilancio della vita di ognuno: i fallimenti, le sconfitte, i tradimenti, le menzogne, gli inganni. Uno spettacolo lucido, amaro, avvincente che mantiene intatto l’immaginario poetico del grande regista bolognese.
Per la versione teatrale, rispetto al contesto del film, ambientato negli anni ‘80, il testo è stato trasposto nel 2008, anno in cui la crisi economica globale si era abbattuta sull’Europa segnando profondamente la società italiana. In risposta a recessione e precariato, il gioco d’azzardo ha vissuto una stagione di fulminante ascesa. I soldi facili sono la chimera inseguita anche dai protagonisti, in un crescendo di tensione che rivela mano dopo mano come, al tavolo verde, questi uomini si stiano giocando ben più di una manciata di fiches. “Cinque attori di grande livello si calano in una partita che probabilmente lascerà i loro personaggi tutti sconfitti, a dimostrazione di come alcuni valori fondamentali delle relazioni umane - amicizia, lealtà e consapevolezza di sé - stiano dolorosamente tramontando dal nostro orizzonte”, dichiara il regista. “D’altro canto, già Aristotele, tra i primi filosofi a riconoscere il valore dell’amicizia (“l'amicizia è una virtù indispensabile all'uomo: nessuno sceglierebbe di vivere senza amici”), metteva in guardia gli uomini nello scegliere bene i propri amici, poiché interessi materiali possono facilmente prendere il sopravvento sul sentimento. Con la sua stringente contemporaneità e la sua universalità fuori dal tempo, la parabola di Regalo di Natale è allora il trionfo del singolo sul collettivo, è la metafora del successo di uno conquistato a spese di tutti, è il simbolo di una teatralità doppia e meschina, è un’amara una riflessione su come stiamo diventando. O su come forse siamo già diventati. Se il poker è lo specchio della vita, il teatro è il luogo dove attori e spettatori si possono rispecchiare...

Informazioni:
www.teatrocristallo.it


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