Nuovo Balletto di Toscana: Bayadere - regno delle ombre / EVENTO ANNULLATO!

Evento segnalato da
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: Lun. 30 novembre 2020
Dove: Teatro Sociale, Via Oss Mazzurana, Trento

Prima assoluta.

Di Ludwing Minkus e Michele Di Stefano / Balletto in un atto per 11 danzatori / Musica di Ludwing Minkus / Coreografia di Michele Di Stefano / Compagnia Nuovo Balletto di Toscana / Costumi Santi Rinciari / Luci Giulia Broggi / Direttore artistico Cristina Bozzolini / Maitrè de Ballet Sabrina Vitangeli / Responsabile di produzione Serena Roberti / Direttore tecnico e di scena Saverio Cona / Sarta di scena Chiara Fontanella.

Struttura produttiva e di alta formazione guidata dall’indefessa Cristina Bozzolini, il Nuovo Balletto di Toscana afferma il suo primato di compagnia di riferimento nel panorama nazionale grazie al repertorio costruito in decenni di attività. Primato e tensione verso il futuro che sono la mission della compagnia che ogni anno affida una creazione ad autori di fama: da Eugenio Scigliano a Davide Bombana, da Jiří Bubeníček a Diego Tortelli, a Michele Di Stefano. Ed è proprio l’artista salernitano, fondatore del gruppo romano mk, Leone d’Argento per l’innovazione alla Biennale di Venezia 2014, a firmare la nuova commissione per la compagnia 2020. Una Bayadère contemporanea, distante anni luce dall’esotismo, dai bramini e pascià dell’archetipo ottocentesco disegnato da Marius Petipa sulle musiche di Ludwig Minkus. Michele Di Stefano coglie l’atemporalità del ‘classico’ nel III atto di Bayadère, il cosiddetto Regno delle Ombre, dove le anime impalpabili apparse in sogno al guerriero Solor dopo aver fumato il narghilé scendono in arabesques penchées le pendici dell’Himalaya. Una visione incantevole, un atto bianco di stupore che ora si traduce in una visione psichedelica e contemporanea ma sempre con Minkus ad accompagnarla. Sono undici le ombre di Di Stefano, talenti giovanissimi il cui potenziale sarà traslato in un lavoro nel quale “questo Regno così misteriosamente carico di suggestioni – spiega l’autore - appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo: fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un aldilà ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione”.

Informazioni e biglietti:
www.centrosantachiara.it


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