Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci

- (Foto dal sito ufficiale)
Data: Ven. 31 dicembre 2021
Dove: Teatro Sociale, Via Oss Mazzurana, Trento
Orario: ore 21.30
Note: Biglietti in vendita da giovedì 9 dicembre, acquistabili alla biglietteria del Teatro Auditorium (lun-sab, 10-13, 15-19), presso le Casse Rurali, e online su primiallaprima.it (a partire dalle ore 00.00 della notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 dicembre), ai seguenti prezzi: Centrale euro 30, Laterale euro 25, Galleria euro 20. Si ricorda che, in ottemperanza al Decreto-Legge 26 novembre 2021, n.172, art. 5 e art. 6, a partire dal 6 dicembre p.v. e fino al 15 gennaio 2022, per accedere a tutte le attività spettacolari e museali organizzate all’interno degli spazi in gestione dell’Ente è obbligatorio essere muniti del Green Pass rafforzato. In caso di indisponibilità del Green pass rafforzato non sarà possibile accedere agli spazi. Per maggiori dettagli sul Green pass rafforzato cliccare qui

Per chi desidera attendere il nuovo anno all’insegna dell’allegria e della musica dal vivo, venerdì 31 dicembre il Teatro Sociale di Trento ospiterà un grande appuntamento: CI VUOLE ORECCHIO. Elio canta e recita Enzo Jannacci, spettacolo di musica e narrazione dedicato all’indimenticato cantautore milanese, con Elio e cinque musicisti, per la regia di Giorgio Gallione e con gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri.

Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.
Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.
“Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.
Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio. Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, sarà possibile trovare assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora: Seby Burgio al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

«Uno spettacolo un po’ circo un po’ teatro canzone, - come lo definisce il regista Giorgio Gallione - dove una band di cinque musicisti, grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri, permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di surfare sul repertorio dell’amato Jannacci, nume tutelare e padre putativo di quella parte della storica canzone d’autore che mai si è vergognata delle gioie della lingua e del pensiero o dello sberleffo libertario, e che considera il Comico, anche in musica, non come un ingrediente ciecamente spensierato ma piuttosto un potente strumento dello spirito di negazione, del pensiero divergente che distrugge il vecchio e prepara al nuovo […].

«“Ci vuole orecchio” non è un omaggio, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente (…)
– osserva Elio - È un viaggio dentro le epoche di Jannacci, perché non è stato sempre uguale: tra i brani c’è La luna è una lampadina, L’Armando, El purtava i scarp del tennis, canzoni che rido mentre le canto. Ne farò alcune snobbate, Parlare con i limoni, Quando il sipario calerà. Perché c’è Jannacci comico e quello che ti spezza il cuore di Vincenzina o Giovanni telegrafista, risate e drammi. Come è la vita: imperfetta. E nessuno meglio di chi abita nel nostro paese lo sa […].

Informazioni complete e biglietti:
http://www.centrosantachiara.it


Evento segnalato da Centro Servizi Culturali S.Chiara

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