Messa in scena, Eric Longequel / Sound desing, Sylvain Quément, Stephane Laporte / Lighting design, Gilles Fer / Regia, David Maillard, Paul Roussier / Scenografia e costumi, Juline Darde Gervais / Cosumi, Léa Assous / Interpretazione, Van-Kim Tran, Cyrille Humen.
Dalla danza dei dervisci alla giocoleria. Travalicare le frontiere dei generi è una peculiarità della giovane compagnia Monad, fondata nel 2018 in Francia da Cyrille Humen e Van-Kim Tran. Attraverso la felice unione di giri vorticosi, manipolazioni acrobatiche di bianche palline, movimenti meditativi e lenti del Tai Chi, due uomini in gonna lunga e t-shirt sono il bianco e il nero, gli opposti che si trovano e si integrano in affascinanti unisoni. Nutriti di tutte queste discipline, Humen e Tran – che hanno cominciato YIN in Guatemala per poi completarla in Francia e Turchia – portano in scena il controllo e il ‘lasciarsi andare’, due stati antitetici caratteristici della jonglerie e alla trance derviscia. A questo si aggiungono le palline, oggetti che diventano “un’estensione del corpo”, capaci di unire il respiro allo spirito. Il movimento rotatorio dei corpi insieme alla forza centripeta generata rende più difficile il controllo dei virtuosismi della giocoleria. Lo scopo? Far arrivare allo spettatore una percezione diversa: l’ebrezza dell’abilità surclassata dal desiderio di raggiungimento di uno stato superiore, grazie anche a un accompagnamento musicale ipnotico.
In collaborazione con la Francia in Scena, Institut français e Ambasciata di Francia
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