Di e con Marta Cuscunà / Tratto dal libro Io sono l’ultimo. Lettere di partigiani italiani, a cura di Giacomo Papi, Stefano Faure e Andrea Liparoto.
Io sono l’ultimo, il volume da cui sono tratte le lettere che compongono The beat of Freedom, è nato quando Annita Malavasi, la partigiana “Laila”, ha cominciato a parlare d’amore.
Ci teneva a dire una cosa, soprattutto: fu tra i partigiani che, per la prima volta, uomini e donne ebbero pari dignità e che l’uguaglianza sancita dalla Costituzione a guerra finita non fu un regalo, ma una conquista e un riconoscimento. Le lettere sono un’autobiografia collettiva di giovani accomunati dall’aver condiviso un tempo e un Paese, che a un certo punto sentirono l’esigenza di cambiare.
Il reading The beat of Freedom cerca di restituire ai ragazzi alle ragazze di oggi il racconto corale sul sogno rock di un Paese di persone uguali nei diritti e libere. Una partitura musicale che tenta di scavalcare i confini della storia e unire tre generazioni. La liberta come pulsazione, come battito che scuote.
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