Si riempie di magico pathos quel particolare momento sospeso in cui le prime luci dell’alba si incontrano con il buio della notte. È la magia di uno dei momenti più speciali de I Suoni, quello dell’Alba delle Dolomiti. Le stelle si spengono per far posto ai raggi del sole. Un momento che tocca il profondo e va assaporato in religioso silenzio al cospetto della natura che porta all’essenziale.
Niente retorica, niente superfluo, solo un momento di verità, sono anche gli ingredienti del progetto speciale per l’Alba delle Dolomiti che Marco Paolini ha scelto di dedicare al pubblico sulla terrazza naturale di Prà Martin. Un punto panoramico che guarda sulle cime del Catinaccio “così vicine che pare poterle quasi toccare”. Accompagnato alla chitarra da Alberto Ziliotto, la voce di Paolini ricorda Luigi Meneghello.
Dalle pagine del libro Piccoli maestri, prendono vita frammenti di vite vissute, come quella del giovane studente vicentino salito in montagna per fare il partigiano seguendo l’esempio di Antonio Giuriolo, professore senza cattedra. “Un racconto di resistenza senza retorica e personale - anticipa Paolini- che sa parlare ad ogni generazione”. La dedica di Paolini in vista di incontrare il pubblico alle prime luci del sorgere del giorno è rivolta dall’attore soprattutto “ai giovani, quelli che lo vorranno ascoltare”.
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