Coreografia e scenografia: Philippe Kratz (Reggio Emilia/Leverkusen) / Drammaturgia: Sarah Ströbele (Lipsia/Magdeburgo) / Musica: estratti dalla colonna sonora del film "The Red Shoes" (premio Oscar del 1948) di Brian Easdale, possibilmente messa in contrasto o intrecciata con una composizione originale di musica elettronica da definire / Luci: Carlo Cerri (Firenze/Roma) / Costumi: Grace Lyell (Parigi) / Prima rappresentazione: 19 ottobre 2023, Teatro Sociale di Trento / Durata: 55- 70 minuti / Interpreti: Nuovo Balletto di Toscana, 10 danzatrici e danzatori (Firenze)
Circuito Danza
Le fiabe di Hans Christian Andersen spesso sfidano la tradizionale giustapposizione di soggetto e oggetto, così anche nel suo racconto sulla ragazza Karen e le scarpette rosse. Nel suo lavoro "The Red Shoes", Philippe Kratz si avvicina a questo intreccio complicato e stranamente indissolubile tra oggetto ed essere umano che alimenta i poteri di seduzione e minaccia con una perdita di autonomia. ll corso del balletto di Kratz segue la cronologia del racconto di Andersen e porta lo scenario della fiaba ai giorni nostri; si concentra maggiormente sul rapporto tra la protagonista Karen e gli oggetti. In particolare, sulle proiezioni associate al rapporto tra le persone e le cose raffigurando dunque, un mondo illusorio. In contrasto con la fiaba che termina con la redenzione e la resurrezione di Karen, il pezzo di danza scivola nell’isolamento e completo assorbimento dagli oggetti. Kratz spiega che: “’Le Scarpette Rosse’ è un racconto che cerca di metterci in guardia, di tenerci buoni e docili: non avere velleità, rimanere umili e soprattutto non desiderare quello che hanno le altre persone. Perché Karen desidera le scarpette solo dopo averle viste indossate da una principessa; sembra essere dunque un racconto inesorabilmente datato con sfumature sessiste, classiste? Sicuramente sì. D’altra parte, occorre pensare che ora più che mai viviamo in una società che ci invita a volere sempre di più, a consumare di più, a fissarci sulle nostre mancanze e a paragonarci costantemente ad altre persone. Sebbene si riesca a realizzare una parte dei nostri sogni, qualcosa rimarrà sempre per noi inarrivabile. In THE RED SHOES prenderò spunto dalla favola andersiana concentrandomi sulla forza straordinaria che è il desiderio personale e collettivo, non considerandolo prettamente negativo , ma chiedendomi di quanti oggetti è costruito un soggetto oggigiorno.“
Informazioni complete e biglietti:
http://www.centrosantachiara.it
Evento segnalato da Centro Servizi Culturali S.Chiara