GAD Città di Trento / Di Dale Wassermann / Traduzione Giovanni Lombardo Radice / Regia Alberto Uez / Con Mauro Gaddo, Simone Crespiatico, Bruno Vanzo, Andrea Moauro, Giovanni Rosso, Alberto Fontana, Stefano Furlani, Giovanna Tomasi, Giuliana Germani, Luigino Mongera, Bruna Giordani, Doria Mariotti, Mauro Bandera, Ilenia Mangano, Giovanna Tomasi / Scenografia Trentini - Uez / Fonico Valentina Palumbo / Datore luci Enzo Chiusole / Ricerche musicali Giuliana Goller / Costumi Trento – Divise s.r.l. - La Sartoria, Rovereto / Arredi scenici Inpero snc / Costr. in legnoMarcello Doff Stoffa / Voce filastrocca Gabriele Conci / Arrangiamenti musicali Nicola Conci / Parrucche Audello, Torino / Grafica Chiara Uez / Foto di scena Claudio Condini.
Stagione in abbonamento, Teatro Amatoriale.
Dopo una condanna, R. McMurphy è ricoverato in un ospedale psichiatrico. Subito comprende la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni nella clinica. Non accettando la situazione, si ribella e sul suo esempio, anche altri degenti, che sono soggetti vulnerabili, passivi e inerti, provano ad opporsi alle dure regole e alla rigida disciplina imposte dalla caporeparto infermiera Ratched. La scena si svolge in ospedale e simbolicamente è rappresentata come un carcere dove chiusure, sbarre e strumenti di costrizione sono immagini di abusi e di mancanza di libertà. Il testo e lo spettacolo, oscillando tra farsa e tragedia, sono una lezione d’impegno civile e uno spietato atto d’accusa contro i metodi adottati all’interno dei manicomi, ma soprattutto una metafora sul rapporto tra individuo e potere costituito, sui meccanismi oppressivi della società e sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che emoziona, scuote le coscienze e fa riflettere!
Informazioni complete, biglietti:
www.teatrodimeano.it
Evento segnalato da Teatro di Meano