Il gabbiano di Anton Čechov / regia Filippo Dini / personaggi e interpreti: Irina Nikolaevna Arkadina, Giuliana De Sio, Kostantin Gavrilovič Treplev, Giovanni Drago, Petr Nikolaevič Sorin, Valerio Mazzucato Nina, Virginia Campolucci, Il’ja Afanas’evič Šamraev, Gennaro Di Biase, Polina Andreevna, Angelica Leo
Maša, Enrica Cortese, Boris Aleskseevič Trigorin, Filippo Dini, Evgeneij Sergeevič Dorn, Fulvio Pepe
Semen Semenovič Medvedenko, Edoardo Sorgente / regia della scena "lo spettacolo di Kostja" Leonardo Manzan / dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando / traduzione Danilo Macrì / scene Laura Benzi / costumi Alessio Rosati / luci Pasquale Mari / musiche Massimo Cordovani / foto e video Serena Pea / produzione TSV - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
si ringrazia per la preziosa collaborazione Fabbro Lamecca Design
Stagione del Teatro Sociale
La storia de Il gabbiano, dramma scritto nel 1895 da Anton Čechov, è molto nota: un gruppo di persone, di diverse età e collegate tra loro da vincoli di parentela e non, si riuniscono casualmente in una casa di campagna in riva a un lago e qui dibattono per tre atti, nel tentativo di fuggire al grigiore del loro destino. Fra le diverse storie che si intersecano nella pièce, emerge con prepotenza la vicenda di un giovane ragazzo che desidera risollevarsi da quel grigiore attraverso l’arte della scrittura, sostenuto e infiammato dall’amore per una sua coetanea che sogna di diventare un’attrice, e fomentato dal tentativo di opporsi con veemenza e passione alla madre, una famosa attrice fidanzata con un importante scrittore assai più giovane di lei.
Con questo dramma Čechov sembra voler rappresentare una metafora di tutta l’umanità; come in un esperimento, mette insieme dieci esseri che, se inseriti nello stesso ambiente vitale, se fatti interagire, non potranno far altro che soccombere e fallire nei loro intenti. Un testo immortale, la cui bruciante contemporaneità sta proprio nella descrizione di una “umanità alla fine”, di una società sull’orlo del baratro.
Informazioni complete e biglietti:
https://www.centrosantachiara.it
Evento segnalato da Centro Servizi Culturali S.Chiara