Se domani / Elisa Sbaragli

Evento segnalato da Animo!
ph Giulia Lenzi
ph Giulia Lenzi
Data: Lun. 10 novembre 2025
Dove: Teatro alla Cartiera, Via Cartiera 15, Rovereto (Tn)
Orario: ore 21.00
Note: Durata 40 min / Prima regionale / Ticket online (Intero 13 euro / Ridotto under 35 e over 65 10 euro / Studenti superiori e universitari 6 euro / Abbonamento 86 euro) / I biglietti sono acquistabili online su Vivaticket e al Teatro alla Cartiera il giorno dell’evento fino a 15 minuti prima dell'inizio dello spettacolo. È possibile sottoscrivere l'abbonamento a tutti gli spettacoli della rassegna: 9 eventi a 86 euro. Chiamaci o scrivici per avere informazioni! T. 0464 439157, amministrazione@abbondanzabertoni.it

Coreografia Elisa Sbaragli / Danza Lorenzo De Simone, Alice Raffaelli / Dramaturg Eliana Rotella / Suono Edoardo Sansonne / Voce Elena Griggio / Luci Fabio Brusadin / Costumi Chiara Corradini / Cura Marco Burchini / Produzione TIR Danza / Coproduzione ArtGarage / Con il sostegno di Citofonare PimOff, HOME Centro Creazione Coreografica 2023 / Perugia Progetto residenze di Dance Gallery, Scintille - Festival delle Arti Performative, Sosta Palmizi, Cross Project, Anghiari Dance Hub, Teatro della Contraddizione, Fondazione Armunia / Festival Inequilibrio, South East Dance (UK), D.ID Dance Identity | Choreographic Centre Burgenland (AU) / Con il contributo di IIC di Londra, IIC di Vienna

Selezionato alla NID Platform 2025 - Programmazione e NID Platform 2024 - Open Studios

Noi, intesi come entità umane singole, come ci poniamo di fronte alla crisi?
In Se domani la parola crisi viene risemantizzata nel suo originario significato di scelta, di possibilità per ritrovare l’Altro, per rinnovarsi, essere vivi e non considerarsi immortali, stando in correlazione con ciò che è esterno a noi ed essere attraversati dalla realtà.
Sembra che l’essere umano abbia bisogno di trovarsi in uno stato di emergenza per agire e che riesca a contemplare l’esistenza del cambiamento solo quando è inevitabile. Fino ad allora l’unica opzione è sopravvivere come si può, ignorando, dimenticando, procedendo in un tragitto che ha come unico centro d’interesse il proprio ego, in una cecità, più o meno consapevole dell’Altro che mi sta attorno.
In scena due corpi, che segnano il confine di uno spazio liminale, un corridoio che avanza in perenne confronto con lo sguardo di chi osserva. Una traiettoria ripetitiva che basa il suo “andare avanti” sulla performatività del mostrarsi, del farsi guardare, obbligando il corpo a esporsi sempre di più, fino a superare il limite fisico dell’umano. In questa bulimia dell’immagine, in questo culto dell’individualismo, lo sguardo dei performer si annienta, sprofondando in una cecità corporea ed esistenziale. Sarà necessaria una ricollocazione dello sguardo e di se stessi, del significato del proprio corpo e dello spazio che si occupa per potersi ricongiungere con la dimensione umana e collettiva dell'accogliere, del muoversi insieme nel mondo.
I due performer, rappresentanti di una collettività rinchiusa in una monade di schemi, muri e protezioni, incontrano l’alterità e dunque sé stessi fino a toccarsi, attraversando insieme una crisi condivisa.

Informazioni complete:
https://www.abbondanzabertoni.it


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