 
                            *L’invisibilità dell’opera e lo sguardo distrattico / Tu chiamale se vuoi emozioni / Con Giovanni Morbin / Artisti compagnia teatroBlu
	
	In questa seconda conferenza spettacolo dedicata all’arte della performance si parlerà di ‘invisibilità dell’opera, sguardo distrattico centrale e normalità della condotta’. Nella cultura occidentale prevale l’atteggiamento empirico rispetto alle esperienze. Di conseguenza, nel mondo dell’arte l’opera è cosa tangibile, misurabile. L’uomo si è circondato di regole che servono e che gli servono a rendere UNI-versale la comunicazione. Non è ammessa deroga ai recinti che regolano la concezione dell’opera. Una riflessione su come l’artista possa liberare gli oggetti dall’obbligo di avere una forma o rendere opache forme altrimenti invisibili. Emerge la figura di un artista che predilige l’assunzione di comportamenti “normali” a tal punto da essere quasi eccezionalmente invisibili. Un artista che sceglie i collocamenti artistici e locazioni d’opera che distraggano dal teatro prospettico centrale.
	Giovanni Morbin. Dal 1978 la sua ricerca è legata ai comportamenti. Le sue performances sono denominate Ibridazioni. Nel corso degli ultimi anni ha condotto una ricerca sulla natura di forma e immagine concretizzata da atomizzazioni di oggetti comuni come ideale riordino artistico del mondo.
	
	Informazioni complete:
	teatrocristallo.it
Evento segnalato da Teatro Cristallo