A chi si rivolge il laboratorio?
A chi scrive, a chi legge, a chi è appassionato di narrazione, qualsiasi siano i linguaggi utilizzati. A chi immagina un mondo migliore, a chi ne immagina di peggiori, a chi non ne immagina affatto ma vorrebbe cominciare.
Quali sono i contenuti?
Utopia, il titolo che Thomas More dà alla sua celeberrima opera filosofico-letteraria, viene da ou-topos, “senza luogo”. In questo laboratorio si lavora alla costruzione di mondi altri letterari che intrattengano un rapporto con il mondo reale, il nostro mondo. Un laboratorio di scrittura che aiuta a capire, citando Philip K. Dick, “come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni”. Com’è consueto nei laboratori di "La fabbrica delle parole", si lavora fra teoria e pratica, con spirito artigiano, provando a esplorare la complessità di principi e meccanismi generali (in questo caso relativi al funzionamento della macchina letteraria che costruisce un mondo), per poi applicarli alle proprie storie e dare fondamento e sostanza alla propria fantasia.
Cosa saprò fare a fine percorso?
Immaginare, progettare, elaborare e raccontare un mondo altro, molto simile o molto diverso da quello che conosciamo. E scriverci una storia dentro, perché il mondo altro sia al contempo il protagonista e lo scenario di un racconto di finzione.
Cosa devo portare per partecipare?
Quello che usi per scrivere e la voglia di scrivere e di confrontarti con altri su quello che scrivi.
Chi conduce il laboratorio?
Guido Laino, laureato in Lingue e letterature straniere e dottore di ricerca in Letteratura americana, ha studiato le forme letterarie dell’utopia lungo la sua intera carriera accademica e, finita quella, l’utopia è rimasta sotto forma di ossessione. Non si è ancora capito se scriva e cosa scriva, ma certamente legge. Cura laboratori di scrittura dal 2007.
Informazioni complete/costi e prenotazioni:
https://harpolab.it
Evento segnalato da HarpoLab