Intervengono Andreas Bertagnoll e Hans Karl Peterlini / Moderazione: Kunigunde Weissenegger, franzmagazine.
Si muove attraverso gli eventi e l’accaduto in modo apparentemente a poca distanza e in modo spontaneo. Con la sua macchina fotografica Andreas Bertagnoll arriva molto vicino al popolo dell’Alto Adige, a volte addirittura pericolosamente vicino.
"Ho cercato di evitare in tutti i modi i cliches, perché in parte sono veritieri. E non volevo nemmeno confermali incessantemente o metterli sotto i riflettori, altrimenti la vita quotidiana altoatesina sarebbe passata in secondo piano. Per me era importante acquisire una prospettiva a 360 gradi, per questo ho strappato le situazioni quotidiane altoatesine dal loro contesto abituale e le ho combinate con altre di contesti diversi, per creare così un contesto tutto nuovo. Volevo mettere in relazione, ciò che non era mai stato messo in relazione prima".
Andreas Bertagnoll
Le immagini di Andreas Bertagnoll, che ha studiato Fotografia a Milano, si muovono attraverso distorsioni sottili. Non si rivelano interamente, perseverano nell’intimazione di qualcosa che è trattenuto o che sta al di fuori dell’immagine: la scena e i suoi protagonisti non raccontano tutta la storia, confrontando lo spettatore con vuoti narrativi. Quel che è successo un attimo prima, deve essere indovinato; come procede la narrazione, ciò che effettivamente accade – è tutto codificato attraverso lo stile e il linguaggio fotografico. Il palcoscenico è l'Alto Adige. Andreas Bertagnoll, fin dall’inizio del suo progetto, si è posto una domanda: che cos’è l’Alto Adige per me? Che cosa significa essere altoatesino? Esiste davvero l’essere altoatesino? Per il fotografo di Caldaro, le risposte non erano e non sono ancora sempre del tutto tangibili.
"Chi sono queste persone, cosa sono queste immagini? Sembra quasi che abbiano perso quello che conta veramente, perché fuggito un attimo prima che il fotografo potesse immortalarlo, così da lasciare che la macchina catturasse solo qualche dettaglio insignificante, o quelle casualità che tolgono all'immagine il suo scorrere naturale e rompono lo sguardo come l'acqua rompe la luce: graffi su un vetro, forse plexiglass, dietro al quale due persone - disperate, felici? - si baceranno tra un attimo, cercheranno consolazione, si congederanno, chissà".
Hans Karl Peterlini
Per rinfrescare la memoria, una breve deviazione nella storia del nostro territorio: per secoli è stato parte del Tirolo, sotto la monarchia asburgica e annesso dopo la prima Guerra Mondiale all’Italia. Un luogo di luoghi comuni, dall’idillio alpino alla Bella Italia, ma anche luogo di alienazione, di giochi politici e traumi che lasciano ferite e irritazioni anche nel presente. Andreas Bertagnoll si avvicina a questa fragile “Heimat” con l’occhio dell’osservatore discreto. Documentando gli eventi quotidiani e rinunciando a valutazioni e interpretazioni scontate.
Andreas Bertagnoll (* 1978 a Bolzano) si diploma presso l’Istituto superiore di Agraria e Ora e successivamente
frequenta l’Istituto Europeo di Design a Milano (Indirizzo Fotografia), prima di tornare in Alto Adige. Il suo lavoro è stato esposto in spazi come la Foto Forum West a Innsbruck, a galleria fotografica Heeder a Krefeld, la galleria foto-forum di Bolzano e all’interno di una mostra itinerante a Milano. "Wir / Noi" è la prima pubblicazione di un suo progetto fotografico.
WIR/NOI di ANDREAS BERTAGNOLL
Fotografie: Andreas Bertagnoll
Testi: Daniela Billner, Hans Karl Peterlini
Tedesco/italiano/inglese
ISBN 978-3-86828-423-2
Rilegato, 24 x 20 cm, 72 pagine, 48 immagini a colori, 29,90 Euro
Altri appuntamenti di presentazione del libro: 11.12.2013 H 19 Filmtreff Kaltern; 13.12.2013 H 20 Kunstcafé Mitterhofer San Candido; 19.12. 2013 H 19 Kunstcafé Merano; 14.1.2014 H 19 Galleria Civica Bressanone; 16.1.2013 H 19 Biblioteca di Ora.
