Ad Incontri d'autore un appuntamento assolutamente unico. Lunedì 20 agosto a Lavarone è atteso il campione del tennis Adriano Panatta. Insieme a lui sul palco il collega di radio Claudio Sabelli Fioretti, per parlare del tennis di ieri, ma anche di quello presente e di quello futuro. Storia, aneddoti, ricordi e pronostici si alterneranno durante la conversazione che si svolgerà come sempre al Centro congressi di Gionghi alle ore 17.00.
"Più dritti che rovesci" - Adriano Panatta e Claudio Sabelli Fioretti parlano del tennis di ieri, di oggi, di domani: nel 2009 è stato il titolo del libro nel quale Adriano Panatta ha raccontato la sua storia agonistica e non solo, in questo caso Più dritti che rovesci è il titolo dell’intervista/conversazione fra il miglior tennista italiano di tutti i tempi e il suo “collega radiofonico” Claudio Sabelli Fioretti, giornalista-scrittore-autore da anni punta di diamante di RadioRai. Adriano Panatta, un grande campione, irripetibile personaggio ricco di classe, di talento, di carisma, di fascino, amatissimo da tutti gli sportivi, anche di altre discipline. In Italia come all’estero. Parigi finì per adorarlo come Roma, che lo aveva eletto ottavo re. Non è un caso se il boom del tennis in Italia è coinciso con gli Anni Settanta, quelli delle sue vittorie. Tutti sanno che Adriano Panatta avrebbe potuto vincere molto di più. La sua resta comunque una carriera straordinaria, coronata da un 1976 davvero magico che gli valse il quarto posto nelle classifiche mondiali grazie alle vittorie in due Slam, gli Internazionali d’Italia e gli Internazionali di Francia. Un anno concluso con la conquista in Cile dell’unica Coppa Davis italiana, sofferta più per motivi politici, con la “sinistra” schierata contro la trasferta nel Paese del dittatore Pinochet, che per problemi tecnici. Non aveva un fisico naturale. Base atletica e resistenza andavano costantemente costruite. Soprattutto per la terra battuta, sua superficie prediletta. Rino Tommasi coniò la parola “veronica” per la volée alta di rovescio, spalle alla rete, che Adriano aveva sapeva giocare con inimitabile eleganza ed efficacia. I suoi tuffi a rete erano spettacolari. Romano de Roma, figlio di Ascenzio custode del tennis Parioli, Adriano ricorda il trionfo del Foro Italico, dove aveva mosso i primi passi, come il momento più emozionante della sua carriera. Fu originale dentro e fuori dal campo, uno dei primi a vestire magliette colorate, portare i capelli lunghi come le rockstar dei suoi tempi, frequentare i personaggi del mondo dello spettacolo. Conclusa l’attività agonistica Panatta ha dimostrato grande carisma anche come capitano di Coppa Davis, direttore degli Internazionali d’Italia, campione mondiale di motonautica offshore. Non è gli è mancato neppure il tuffo nella politica, assessore allo sport della provincia nelle file del PD di Veltroni. E da ultimo la conduzione di trasmissioni radiofoniche....
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