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Parla, mia paura. Con Simona Vinci (Ciclo "Agosto degasperiano 2018")

- (Foto dal sito ufficiale)
Data: Mar. 21 agosto 2018
Dove: Malga Costa, Val di Sella (Tn)
Orario: ore 17.00

Ciclo Agosto degasperiano 2018 - Solitudini.

Martedì 21 agosto alle 17 ad Arte Sella incontro con la scrittrice, traduttrice e vincitrice del Premio Campiello Simona Vinci. Riuscita nell’impresa di trasformare la propria angoscia in letteratura, attraverso il suo esempio dà l’unico consiglio possibile a chi soffre di questa malattia: quello di non nascondersi.
È il decimo appuntamento della rassegna “Agosto degasperiano – Solitudini”, un programma di 14 eventi, con testimonianze, pièce teatrali, film e concerti, tutti ad ingresso libero.

“La paura, le paure, mangiano l’anima ed è meglio occuparsene prima che venga digerita e di noi non resti più nulla. È sulla paura che si edificano muri di ogni tipo”. All’interno della rassegna “Agosto degasperiano – Solitudini”, Simona Vinci, vincitrice nel 2016 del Premio Campiello con il romanzo La prima verità, sarà la protagonista dell’evento “Parla mia paura” in programma martedì 21 agosto alle 17 ad Arte Sella, negli spazi di Malga Costa.
Grazie ad un lungo lavoro su se stessa, l’autrice è stata capace di immergersi nella propria paura e di trovare un linguaggio per confessarla. L’ansia, il panico, la depressione spesso restano muti: chi li vive si sente separato dagli altri e incapace di chiedere aiuto. Ma è solo accettando di “rifugiarsi nel mondo” e di condividere la propria esperienza che si sopravvive. Con la sua testimonianza, Simona Vinci squarcia il silenzio che spesso circonda il disagio di quei malesseri interiori di cui ancora poco si parla, che ancora si considerano qualcosa di cui tacere e provare vergogna.
Secondo lei sarebbe necessaria “molta più conoscenza dell’argomento e anche molta più capacità di ascolto e reazione da parte del sistema sanitario e scolastico – insomma un’attenzione politica – sulla prevenzione e poi sulla cura dei malesseri. Quelli visibili e che gridano aiuto ma anche quelli nascosti, negati o taciuti per vergogna. La malattia mentale – perché la depressione è una malattia mentale – è ancora considerata qualcosa di vergognoso. Solo in certi ambienti ci si può permettere di essere o ‘fare’ i pazzi, la vita delle persone comuni è un’altra musica, una musica alla quale le note bizzarre non sono concesse facilmente”.
Ripercorrendo le tracce del suo libro Parla, mia paura, in cui affronta gli anni che l’hanno vista combattere contro ansia e depressione, ci dona uno specchio in cui rifletterci. Si affida alle parole perché “le parole non mi hanno mai tradita”. Perché nella letteratura, quando ha una voce così nitida e intensa, tutti noi possiamo trovare salvezza.

Simona Vinci nasce a Milano nel 1970 ed oggi vive in Provincia di Bologna, a Budrio. Si laurea in Lettere Moderne all’Università di Bologna dove crea, assieme ad altri scrittori, Incubatoio 16, rivista letteraria online. Con il libro Dei bambini non si sa niente (Einaudi Stile Libero, 1997) inizia la sua carriera di scrittrice, riscontrando grande successo di pubblico e critica, sino a vincere nel 2000 il Premio Elsa Morante. Concorre al Premio Alassio Centolibri ed è finalista al premio Strega e Campiello, che si aggiudica nel 2016 con il libro La prima verità (Einaudi). Le sue opere sono tradotte e pubblicate in quindici paesi. Nel 2017 pubblica il romanzo autobiografico Parla, mia paura (Einaudi) con cui decide di raccontare la propria lotta contro la depressione. È anche traduttrice letteraria dall'inglese.

L’incontro con la scrittrice è il decimo appuntamento della rassegna “Agosto degasperiano – Solitudini”, il programma estivo di eventi organizzato dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi in Valsugana che propone quest’anno un viaggio alla scoperta dei tanti significati della solitudine: quella che temiamo, quella che subiamo, quella che fuggiamo, ma anche quella che invece abbracciamo per incontrare la nostra libertà e abitare la nostra interiorità. Un percorso che trae spunto dai grandi temi dell’esperienza di Alcide De Gasperi, che è stato spesso definito “un uomo solo”: agli ospiti non viene però chiesto di parlare dello Statista, ma di testimoniare l’attualità del messaggio degasperiano aiutandoci a riflettere su quei temi che superano i piccoli eventi e abbracciano il senso profondo del vivere.

Informazioni:
http://www.degasperitn.it


Evento segnalato da Fondazione Trentina Alcide De Gasperi

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