Incontro con Carlo Cottarelli, economista, già direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale.
Le sfide portate dall’emergenza sanitaria segnano per l’Europa un momento di verità. Quale sarà il suo destino?
In collaborazione con TRENTINO 2060.
Raccogliere le nazioni europee in un unico orizzonte fu il grande sogno che ispirò De Gasperi all’indomani della fine della seconda guerra mondiale. Come ebbe a dire un altro dei cosiddetti padri fondatori dell’Europa, il tedesco Konrad Adenauer, “l’unità dell’Europa era un sogno di pochi; è stata una speranza per molti; oggi è una necessità per tutti”.
Eppure su queste parole è progressivamente calata una cortina di scetticismo via via più fitta. Da un lato il progetto di integrazione è proseguito, tanto che l’Unione europea oggi fa parte delle nostre vite, forse più di quanto non siamo disposti a riconoscere. Dall’altro lato però il dibattito sul suo futuro resta più aperto che mai, agitato da polemiche strumentali e da problemi reali. E così, di fronte alle sfide portate dall’emergenza sanitaria, l’Europa è posta dinnanzi alla prova della verità.
Quale sarà il suo destino? L’ambizioso progetto del Next Generation EU basterà a garantire una duratura ripresa economica e a lanciare il processo di integrazione verso nuovi scenari?
A Carlo Cottarelli, economista di fama mondiale e già direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, il compito di cercare una risposta a questi interrogativi, per condurci oltre le incertezze di un tempo convulso, verso panorami possibili per il nostro domani.
Informazioni complete:
www.degasperitn.it