Presentazione dei libri / Gli autori Giuseppe Colangelo e Massimo Parolini presentano le loro pubblicazioni.
Il giullare di Amblar (Edizioni Del Faro, 2023), comprende sessantasette poesie definite dall’autore piccoli esercizi di troponomastica trentina, poiché a partire dal nome dei luoghi dei paesi vi esercita i propri giochi ludico metaforici.L’autore, partendo dal nome del paese di Amblar (circa duecentocinquanta abitanti, situato in Alta Val di Non), mulina nella sua mente un gioco di echi fonici e significati affioranti definendosi provenzalmente il giullare (joglar) di Amblar, iniziando così il suo percorso per le variformi e affascinanti valli del Trentino alla ricerca di tropi semantici, slittamenti e deviazioni per nuovi corsi di significazione condivisa: Evoca mulini/ il tuo nome/ Amblar/ o un transito vetusto/ verso il passo/ e come di gusto/ per etimi latini/ tutto si declina/ così s’inchina/ al giusto spasso/ di un libero joglar (Il tuo nome Amblar).
GIUSEPPE COLANGELO, nato a Guardia Sanframondi (Benevento), vive dal 1975 a Trento dove ha insegnato italiano e storia in vari Istituti Superiori. Si è occupato di vari ambiti culturali, tra cui i rapporti tra letteratura e mondo contadino e le vicende del fascismo e della Resistenza nel Trentino. Ha pubblicato, fra gli altri, saggi su Scotellaro, Rebora, Silone, Bino Rebellato, Michele Sovente, Carmine Abate, la poesia trentina del XX secolo e tre raccolte di versi: Epigrammi, ghiribizzi e allegre diatribe (1999) e Parole d’occasione (2010), Il Giullare di Amblar (2023). Nel 2022 ha curato, per l’Associazione A. Rosmini di Trento, la raccolta antologica “Giuseppe Mascotti: in dimensioni di verità e di canto. Poesie scelte”. Per la RAI regionale ha scritto due programmi di tredici puntate l’uno, Le terre dei poeti e La memoria divisa. Tredici romanzi per raccontare la guerra civile italiana, andati in onda rispettivamente nel 2004 e nel 2005. Da molti anni collabora come critico letterario con il quotidiano “l’Adige”.
Soglie vietate (Arcipelago Itala, 2022) «È una poesia diretta quella di Massimo Parolini, una poesia che affronta il lettore senza giri di parole, convinta della verità che narra, verità di sentimenti e situazioni. Una riflessione continua l’accompagna, senza però intaccare il racconto». Così Umberto Piersanti, nella sua prefazione a Soglie vietate (Arcipelago Itaca, 2022) definisce la poesia di Massimo Parolini. In effetti, la ricerca dell’autenticità delle cose attraverso la poesia è ciò che più caratterizza le liriche di questa silloge e viene perseguito dal poeta attraverso una prospettiva particolare: quella della marginalità. Il termine ʽsogliaʼ rinvia da un lato all’idea di ingresso, dall’altro a quella di limite. Sono soglie vietate, porte chiuse all’intelletto umano, la malattia, la sofferenza universale, la morte, in particolar modo quella prematura, i volti che possono accogliere o allontanare da sé, la memoria, la divinità. Entrambi i significati sono ben resi dalla poesia dell’autore, che affida alla parola poetica il compito di tentare un possibile transito: rappresentare la realtà, fisica e metafisica, come da una porta lievemente schiusa.
MASSIMO PAROLINI nato a Castelfranco Veneto (TV), laureato in Antropologia filosofica presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Insegnante di materie letterarie a Trento dal 1995 e autore di varie pubblicazioni: Non più martire in assenza d'ali (1994), poesie sulla guerra nella ex-Jugoslavia; La via cava (2015), #(non)piove (2018), poemetto dedicato ad una giornata di rinascita di d’Annunzio e Duse ai giorni nostri; L’ora di Pascoli(2020), poemetto dedicato alla riunione del nido della famiglia Pascoli a Barga; Cerette (2020), raccolta di racconti; Soglie vietate (2022). Ha collaborato con l''artista Giuliano Orsingher nella mostra di arte ambientale “E-VENTO” (sull'uragano Vaia) con il poemetto Lamento per lo schianto (Publistampa) e nelle mostre “DEL TEMPO” e “CONCETTO MARZIALE” (con versi sul tempo e sulla Grande Guerra incisi con caratteri a fuoco). Collabora con il blog letterario “Versante Ripido” e col quotidiano “L’Adige”.
Informazioni:
www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it
Evento segnalato da Biblioteca Civica G.Tartarotti Rovereto