Incontro con Luciano Violante, giurista, saggista, già Presidente della Camera dei Deputati
Affrontando il tabù della morte, Luciano Violante ci invita a riscoprire il valore alla vita, il bene sommo che dovrebbe ispirare ogni nostra azione.
Nei momenti di crisi conviene fermarsi e tornare all’essenziale. Conviene porsi le domande cruciali
del vivere civile: quelle da cui normalmente scappiamo, nascondendoci nella complessità della nostra quotidianità. Cosa conta davvero? Cosa può tenerci uniti? Qual è il criterio che sopra ogni altro può farci restare umani?
Luciano Violante, magistrato, uomo delle istituzioni, già Presidente della Camera dei Deputati e a lungo protagonista della vita pubblica italiana, s’immerge in questi interrogativi fissando i suoi occhi su uno dei più grandi tabù del nostro tempo: quello della morte.
Perché, se la vita ha un senso, il nostro rapporto con la morte ne è la spia e lei sola può rivelarci quella “sacralità” della vita che Violante celebra mettendosi a nudo e rivivendo con coraggio alcuni dei frammenti più toccanti della sua esistenza.
Luciano Violante / Magistrato, nato nel 1941 in Etiopia, Luciano Violante ha dedicato gran parte della sua vita professionale alla lotta contro la criminalità organizzata. È stato Presidente della Commissione parlamentare antimafia dal 1992 al 1994 e membro della Commissione di inchiesta sul caso Moro. Già Presidente della Camera dei deputati dal 1996 al 2001, all’attività politica ha sempre affiancato un intenso lavoro di ricerca e divulgazione sulla Storia d’Italia: sono del 2022 la pièce teatrale contro la mafia Medea e l’esordio narrativo Notizie della signora Marthensen?, edito da Marsilio. Quest’anno, partendo dal suo vissuto personale, ha pubblicato «Ma io ti ho sempre salvato». La maschera della morte e il nomos della vita, edito da Bollati Boringhieri.
Informazioni:
www.degasperitn.it