L’associazione Vivirione propone dal 17 al 21 dicembre nella sala comunale «Giacomo Sartori» in piazza Mimosa a Riva del Garda la mostra pittorica di Cristina Palumbo «Âme animale. L’animal en moi». L’esposizione, aperta tutti i giorni dalle 14.30 alle 18.30 con ingresso libero, termina col finissage e il brindisi venerdì 21 dicembre (inizio alle ore 18).
«L'esposizione si intitola “Âme animale” perché l'animale è per me il mezzo per collegarmi alla natura e alla profondità dell'anima -spiega l’artista- animali catartici che arrivano con un significato preciso e nel momento giusto. Ogni animale nasce dalla mia anima e mi conduce, come i totem indiani, a ritrovare il contatto con la natura e con la spiritualità, che spesso è lasciata in secondo piano in quest'epoca in cui viviamo. Dopo aver ritrovato nel mio fenicottero il colore e la luce calda del Sud, delle mie origini, si sono fatti strada una volpe e un lupo, animali che forse richiamano anche un po' il clima freddo che è tornato a farsi sentire. L'opera “Tendress rouge” vede come protagonista una volpe, un animale che si muove nel crepuscolo e si trova a metà di due mondi, la notte e il giorno. Con il suo pelo rosso simboleggia il fuoco, la passione, che risveglia la voglia di tenerezza e la ricerca dell'amore. Attraverso i suoi occhi si può entrare in un altro mondo, come è successo a me in questo ultimo anno. Nell'opera “The dark side of the moon” si trova invece uno splendido lupo, animale pieno di grazia che si affaccia al mondo attraverso un bosco di betulle. Immerso nello splendido inverno, una stagione che si presenta come fosse bloccata nel tempo, in cui però si può scorgere anche la stagione che verrà dopo. È tutto addormentato sotto la coltre candida della neve, però si può cogliere già la nuova primavera alle porte, un nuovo inizio».
Cristina Palumbo (Ala, 17 maggio 1978) inizia a lavorare come scenografo costumista per le scuole della zona di Rovereto. A fine 2002 entra in contatto con la compagnia teatrale Emit Flesti, per la quale realizza diverse scenografie, ma la svolta artistica avviene alcuni mesi dopo, nel gennaio 2003, quando dà vita al ciclo di opere «I giardini dell’anima», che si basano sulle esperienze orientali riguardanti lo zen e il mondo della meditazione e che si rifanno ad alcune teorie nate negli anni Cinquanta. Dopo aver lavorato lungamente come scenografo, oggi Cristina Palumbo è un’artista impegnata a tempo pieno nell’arte.
