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Bartolomeo Bezzi 1851-1923. La vita attraverso e le opere

Evento segnalato da Comune di Cles
- (Particolare da locandina)
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Data: da Sab. 23 settembre 2023 a Dom. 07 gennaio 2024
Dove: Palazzo Assessorile, Cles (Tn)
Orario: Dal martedì alla domenica  ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00 / Lunedì chiuso
Note: Biglietto di ingresso: intero € 5 / Gratuito per Under 18 e persone con disabilità ai sensi della Legge 104/92 ed eventuale persona accompagnatrice / Possessori dell’EuregioFamilyPass: famiglie con passeggino o zainetto porta bimbi, per il/i genitore/i assieme a uno o più figli minorenni; famiglie con passeggino o zainetto porta bimbi, per i nonni assieme a uno o più nipoti minorenni; famiglie con passeggino o zainetto porta bimbi, per il/i genitore/i assieme a uno o più figli minorenni e ai nonni. Il nucleo familiare deve entrare compatto. € 5 per l’intera famiglia / Residenti a Cles con ingressi illimitati € 5 / Gruppi di visitatori di almeno 15 persone € 2 / Info n. 0463.662091, cultura@comune.cles.tn.it

A cura di Marcello Nebl e Warin Dusatti

La mostra racconta la storia e l’arte del grande Bartolomeo Bezzi, pittore maestro della luce e della descrizione intima del paesaggio, a cento anni dalla morte avvenuta a Cles l’8 ottobre 1923. A Palazzo Assessorile oltre cinquanta tele provenienti da collezioni pubbliche e private descrivono l’evoluzione del percorso artistico di un maestro della pittura italiana, dalle prime opere del periodo milanese vicino alla Scapigliatura fino agli ultimi lavori intimisti influenzati dal simbolismo tedesco e dalle novità secessioniste.

Le celebri vedute notturne di Venezia e gli abbaglianti tramonti veronesi si alternano ai paesaggi con gli scorci di Cles e delle montagne trentine per ricordare lo stretto legame dell’artista con la terra natia. Nonostante una vita in gran parte trascorsa tra Milano, Verona, Venezia e Roma, l’esposizione clesiana documenta infatti questa intima connessione al territorio d’origine grazie alle opere ed a una serie di approfondimenti biografici.
L’allestimento è inoltre caratterizzato da alcuni focus che raccontano episodi degni di nota della vita dell’artista, i successi ed i premi artistici, il ruolo centrale nell’ideazione e nell’organizzazione della Biennale di Venezia, i sodalizi con altri grandi artisti di rilevanza internazionale.

L’importanza storica e artistica della figura di Bartolomeo Bezzi va oltre i confini regionali e nazionali. Per questo motivo la mostra clesiana si inserisce in un ampio progetto di valorizzazione che coinvolge diversi enti in un comitato per le celebrazioni del centenario formato da Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Castello del Buonconsiglio - monumenti e collezioni provinciali (sede di Castel Caldes), Comune di Cles, Comune di Ossana e Centro Studi per la Val di Sole.

Bartolomeo Bezzi. Cenni biografici
Bartolomeo Bezzi nasce a Fucine d'Ossana in Val di Sole il 6 febbraio 1851. Figlio di Luigia Taraboi e Domenico, morto prematuramente di colera nel 1855.
Nel 1871, grazie all’aiuto del cugino garibaldino Ergisto Bezzi (1835-1920) e del suo tutore, il prozio don Ambrogio Bezzi, prete a Pellizzano, si trasferisce a Milano e si iscrive all'Accademia di  Belle Arti di Brera, sotto la guida di Giuseppe Bertini. Per alcuni anni è ospite nella casa di Ergisto, ma poi si trasferisce in via Ciovasso, non lontano da Brera, dove apre il suo primo studio.
Con Paesaggio e Impressione esordisce, nel 1876, all'annuale mostra braidense, ma è nel 1878 che riceve un riconoscimento con l'opera Valle di Rabbi. Nel 1882, con l’opera Pescarenico, vince il suo primo importante premio a Milano, ovvero il premio Fumagalli.
Bezzi alterna la propria residenza a Milano con frequenti viaggi in Trentino, in particolare nelle Valli di Non e di Sole, zone alle quali è affettivamente legato.
Tra 1880 e 1890 vive tra Verona (dove apre un atelier nel 1882), Milano e Venezia, città nella quale si trasferisce nella primavera del 1890, risiedendo poi in zona Fondamenta delle Zattere, il quartiere abitato da artisti, poeti e scrittori. Nel periodo veronese dipinge diverse opere legate al paesaggio, alcune delle quali vengono esposte all'Esposizione di Belle Arti Roma.
All'Esposizione Nazionale Italiana organizzata dalla Società Promotrice di Belle Arti a Torino nel 1884, presenta Venezia, Campagna romana, Autunno, Ricordo di Roma, Tempo grigio a Venezia, Sera ed a Milano, a Brera, espone Bambocci, Sito alpestre e Acqua morta.
Poco tempo dopo diventa socio onorario dell'Accademia di Brera.
Nel 1886 partecipa alla mostra inaugurale della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano con A Chioggia, Mulini a Verona, Paesaggio, Betulle e con il bozzetto Pescarenico.
Nel 1887 espone sei opere alla Mostra Nazionale di Venezia: Riva di Trento, Studio, Mestizia, Sulle rive dell'Adige, Paesaggio e Bosco ceduo. A Venezia conosce Guglielmo Ciardi, Luigi Nono, Silvio Rota, Alessandro Milesi e Mario de Maria. In questo periodo viene influenzato dalla pittura di Giacomo Favretto e Pietro Fragiacomo.
Nel 1891, pur dimorando a Venezia, Bezzi lavora ad un proprio progetto editoriale dal titolo "Il Trentino illustrato", per far conoscere, in particolare nel Regno d'Italia, le bellezze naturalistiche e architettoniche della sua patria. Bezzi desidera pubblicare un "Album di lusso e di grande formato contenente 60 od anche 100 fogli, riproduzioni o facsimili di disegni o quadri a chiaro-scuro'", da eseguirsi sul posto. Per mancanza di risorse economiche, quell'iniziativa - che avrebbe contribuito all'illustrazione del Trentino, sulla scia delle campagne fotografiche intraprese verso il 1870 da Giovanni Battista Unterveger (1833-1912) - non fu purtroppo mai realizzata. Rimangono alcune vedute eseguite per quell'album mancato, due delle quali - Cles e Castello di Ossana - sono esposte in mostra.
Fa parte del comitato ordinatore della Biennale, fondata di concerto con gli amici Antonio Fradeletto, critico d’arte e Riccardo Selvatico, sindaco della città lagunare dal 1890 al 1895.
Bartolomeo Bezzi partecipa a tutte le edizioni della biennale veneziana dal 1895 al 1914. Nel 1893, 1898 e 1903 espone alla Secessione di Monaco e nel 1900 è presente e viene premiato all'Esposizione Universale di Parigi. Viene accolto come socio nelle accademie di Milano, Bologna, Venezia, Ferrara, Verona e Monaco di Baviera.
Dal 1910 al 1912 vive a Roma, per preparare alcune opere per la Esposizione universale del 1911, trasferendosi poi nuovamente a Verona nell’estate del 1913.
Nel 1914, una malattia nervosa lo costringe ad abbandonare l'attività pittorica e recarsi a Cles, in Val di Non, nella casa della moglie Isabella Dal Lago.
Dopo lunga malattia muore a Cles, il giorno 8 ottobre 1923.

Inaugurazione il 23 settembre ad ore 18.00.

Informazioni:
www.comune.cles.tn.it


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