Dalla traccia Gps all’incisione: le derive contemporanee di Cecilia Maran
La stagione espositiva autunnale di Spazio Foyer riprende con la mostra della giovane artista e grafica Cecilia Maran, già vincitrice della VII edizione del Festival Internazionale di Incisione Contemporanea di Trento - FIIC 2024.
In Mappature Sensibili l’artista mette a dialogo le nuove tecnologie e la tecnica dell’acquaforte disegnando le mappe del suo “andare alla deriva”
Dopo la pausa estiva, la galleria Spazio Foyer di via Galilei a Trento riapre le sue porte con la mostra personale di Cecilia Maran, giovane artista e grafica vincitrice della scorsa edizione del Festival Internazionale di Incisione Contemporanea di Trento.
La mostra, intitolata “Mappature sensibili”, propone un viaggio visivo che intreccia tradizione e contemporaneità. I lavori di Maran nascono dal gesto quotidiano del camminare con il cellulare in tasca: il movimento registrato dal Gps dello smartphone diventa traccia astratta e viene trasformata in opere incisorie dove i percorsi si fanno mappa emotiva, custodi di memorie e sensazioni più che di direzioni geografiche.
Il riferimento di tali lavori si colloca tra la Land Art di Richard Long che sosteneva “la mia arte si fa camminando”, il passeggiare poetico di Baudelaire e la teoria delle derive di Guy Debord: “Una o più persone che si lasciano andare alla deriva rinunciano, per una durata di tempo più o meno lunga, alle ragioni di spostarsi e di agire che sono loro generalmente abituali, concernenti le relazioni, i lavori e gli svaghi che sono loro propri, per lasciarsi andare alle sollecitazioni del terreno e degli incontri che vi corrispondono”. L’atto di spostarsi diventa una pratica artistica e poetica.
La tecnologia, lungi dall’impoverire il gesto, diventa uno strumento prezioso. I percorsi registrati non mostrano solo lo spostamento per raggiungere una meta, ma rievocano la memoria delle sensazioni, dei pensieri e dei profumi legati a un preciso luogo. I segni digitali prendono vita su carta attraverso le tecniche sovrapposte dell’acquaforte, marbling e morsura diretta. L’artigianalità del gesto artistico dona concretezza al vagare senza meta: sono le mappe di un mondo onirico, immateriale ma non per questo meno reale, nel quale Maran invita gli osservatori.
Nata a Padova nel 1997, Cecilia Maran lavora come artista, grafica e tutor del Corso di Tecniche dell’Incisione-Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Presso la stessa Accademia consegue i diplomi di primo e secondo livello di Tecniche dell’Incisione - Grafica d’Arte e Disegno. Nel 2022 consegue il Master in Graphic Design presso la scuola di Formazione Professionale ABC Formazione, Roma. Durante il suo percorso artistico si accosta ad uno stile decisamente astratto, utilizzando spesso tecniche tutt’altro che tradizionali, mantenendo come temi fondamentali della sua ricerca gli elementi che richiamano la sfera naturale.
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www.spaziofoyer.it
Evento segnalato da Spazio FoyEr