Antropos, colui che guarda in alto / Canzoni per rocce, vento e terra.
Uno dei più visionari cantautori italiani saluta il sorgere del sole volgendo lo sguardo e innalzando la sua voce verso il cielo. Musica per rocce, vento e terra: un’immagine densa di poesia che Vinicio Capossela – insieme al greco Psarantonis e alla sua band - rende reale con canzoni che sono l’ideale punto di incontro fra una fervida fantasia e una non comune capacità di raccontare, di dialogare col pubblico…anche e specialmente stando seduto su di una roccia.
L’Alba delle Dolomiti: Da anni salutare sulle Dolomiti il sorgere del sole in compagnia di musicisti, attori, scrittori, personalità della cultura è appuntamento consueto: anche quest’anno dunque L’Alba delle Dolomiti dona un tocco di ulteriore magia a una manifestazione già di per sé ricca di fascino come I Suoni delle Dolomiti.
Due gli eventi in programma alle 6 della mattina, entrambi in Val di Fassa: sabato 13 luglio (Col Margherita) Ezio Bosso presenterà con l’Italian Cello Consort un ciclo di composizioni dal titolo Six Breaths, mentre sabato 3 agosto Vinicio Capossela salirà al Rifugio Vajolet insieme al cretese Psarantonis e alla sua band.
Già autore di Under The Tree’s Voices, sinfonia dedicata agli abeti di risonanza della Val di Fiemme, Ezio Bosso si propone ora con un nuovo lavoro dal titolo emblematico di Six Breaths. A eseguirlo in prima assoluta sono sei violoncellisti e lo stesso Bosso al pianoforte. Un’esplorazione del respiro in ogni suo significato: il respiro della corsa, quello del pianto, i sospiri vengono narrati da un ensemble concepito come un polmone che si esprime attraverso la tipica concezione musicale del compositore piemontese, nella cui poetica si rintracciano anche influssi del minimalismo americano.
Uno dei più visionari cantautori italiani volge lo sguardo e innalza la sua voce verso il cielo. Musica per rocce, vento e terra: un’immagine densa di poesia che Vinicio Capossela – insieme al greco Psarantonis, con il quale ha stabilito da qualche tempo un proficuo sodalizio - rende reale con canzoni che sono l’ideale punto di incontro fra una fervida fantasia e una non comune capacità di raccontare, di dialogare col pubblico, di comunicare emozioni.
“Il senso dell'altezza. Il fatto che non releghi in sale chiuse e asettiche la musica, ma che la restituisca al vento, alla roccia, all'eco: le Dolomiti sono un santuario a cielo aperto che ci restituiscono nel silenzio il senso del sacro che doveva avvolgere il mondo quando la natura era la manifestazione della divinità”, dice Vinicio Capossela, “La musica è nata forse da questo desiderio di manifestare il divino che c'è in noi, quello che ci fa avvicinare alle cose grandi, ci fa intuire il mistero delle origini. La montagna ha il dovere di farci sentire minuscoli quali siamo, però in grado di percepire il "più grande di noi"”.
“La cosa più importante di questo concerto”, aggiunge, “è la presenza di questo straordinario artista cretese: Psarantonis. Un mito vivente. Una specie di Zeus con la lira. Viene dal monte Psiloritis, dove il mito vuole che sia stato allattato Zeus. La musica cretese ha qualcosa di profondamente ancestrale, primitivo e mitico: le madinades, i versetti in metrica che si cantano su quella musica che accompagna riti e matrimoni, sono versi di straordinaria forza poetica, spesso composti da pastori, da gente non istituzionalmente istruita, che sa cantare il mondo dal suo inizio. Psarantonis è il più originale, ascoltarlo è come ascoltare la roccia, il verso dell'aquila, il canto degli alberi o del vento. Suona la lira cretese e verrà accompagnato dai suoi figli, musicisti anch'essi. Suoneremo insieme diversi brani "omerici" dall' album Marinai profeti e balene e altre cose. Ma soprattutto sarà l'occasione per il pubblico italiano di scoprire questo straordinario aedo nel suo ambiente naturale: il sorgere del sole, la roccia , il vento”.