Tra danze, elfi e nozze da fiaba: a Vezzano l'ensemble dei Fiati solisti dell’Orchestra Haydn.
La tradizione della musica per soli fiati ha radici antiche. A parte i segnali e le musiche militari in uso fin dall’antichità, nell’emancipazione della musica strumentale da quella vocale, durante il rinascimento, accanto alle composizioni per organo e per liuto, un ruolo di primo piano lo giocarono i fiati, specie gli ottoni. È nel Settecento, però, che si colloca la prima grande fioritura della musica per soli fiati. Pur continuando a esistere formazioni variabili, dagli anni 1770 l’organico standard della Harmoniemusik, come la si chiamava in Austria e in Germania all’epoca, era quello composto da due oboi, due clarinetti, due fagotti e due corni. A questo organico destinarono parecchie musiche sia Haydn sia Mozart, e via via buona parte dei compositori in attività in quell’epoca, da Beethoven fino al primo Ottocento di Schubert e Donizetti.
Una delle funzioni principali svolte da questo tipo di ensemble, a parte, ovviamente, quella di trattenere amabilmente, era la diffusione di musiche originariamente destinate a organici grandi, e perciò di raro ascolto: analogamente alle famigerate trascrizioni per pianoforte di molte melodie d’opera, parecchi pezzi celebri vennero fatti conoscere – durante buona parte dell’Ottocento – negli arrangiamenti per fiati, che, grazie alla capillare diffusione delle bande, erano meno difficili da reperire rispetto agli strumenti ad arco.
Il programma proposto dai Fiati solisti dell’Orchestra Haydn (Francesco Dainese, flauto - Gianni Olivieri e Fabio Righetti, oboi - Stefano Ricci e Andrea Brazzo, clarinetti - Andrea Cesari e Michele Canori, corni - Flavio Baruzzi e Andrea Racheli, fagotti) nell’appuntamento in programma al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano (TN) giovedì 12 dicembre (h. 20.45) si richiama a quella importante tradizione ottocentesca, abbinando trascrizioni di opere orchestrali per ensembles di fiati (Il Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn, l’Ouverture dallo Schiaccianoci di Čajkovskij, il Peer Gynt di Grieg) a un’opera originale per nonetto (la Petite Symphonie di Gounod).
Brani in esecuzione:
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Lo schiaccianoci, Ouverture
Charles Gounod
Petite Symphonie
Edvard Grieg
Peer Gynt, op. 23: Suite n. 1, op. 46
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sogno di una notte di mezza estate: Suite