Il flauto di Mario Caroli chiude a Rovereto la rassegna "MUSICA MACCHINA".
L’Auditorium “Fausto Melotti” di Rovereto ospiterà giovedì 31 marzo il quinto e ultimo appuntamento con la rassegna «Musica Macchina», proposta dal Centro Servizi Culturali S. Chiara e dedicata alla musica di oggi o del passato più recente, all’insegna del rapporto fra umani e macchine.
Protagonista del concerto sarà Mario Caroli che, pur essendo considerato il flautista per eccellenza della musica contemporanea, ha vissuto una carriera internazionale brillantissima anche come interprete di grandi autori del passato.
Per chiudere la rassegna “Musica Macchina” sarà affiancato dal sound designer José Miguel Fernández e rivolgerà la sua attenzione tutta all’oggi: incrociando anagrafe e nazionalità su una doppia formula classico/nuovo.
La serata si aprirà con NoaNoa, un brano per per flauto e live electronics della finlandese Kaija Saariaho, autrice dalle prospettive sonore di fascino estremo. Seguirà la prima esecuzione in Italia di Pessoa, composizione per flauto basso e nastro magnetico del brasiliano Marcos Balter. Il programma prevede quindi Embedding tangles, per flauto e live electronics che Lara Morciano ha scritto e dedicato allo stesso Mario Caroli. Anche in questo caso si tratterà della prima esecuzione in Italia. In conclusione sarà proposto little i, per flauto ed elettronica da camera di Marco Stroppa, musicista e poeta fra i più schivi e sinceri.
In tutti questi pezzi agisce il rapporto dialettico fra interpretazione dal vivo ed elaborazione elettronica, in una dilatazione dello spazio sonoro che è anche dilatazione del concetto stesso di musica, in una continua interazione fra individualità interpretativa e oggettività tecnologica.
Giovedì 31 marzo all'Auditorium “Fausto Melotti” di Rovereto il concerto di Mario Caroli avrà inizio alle 20.45.
MARIO CAROLI
Ha intrapreso gli studi musicali all’età di 14 anni per terminarli a soli 19 anni. Ha studiato con Annamaria Morini ed è stato profondamente influenzato dalla grande flautista Manuela Wiesler, della quale ha in un certo senso raccolto l’eredità artistica.
A 22 anni vince a Darmstadt il celebre premio internazionale “Kranchstein” ed inizia così un’intensa carriera di solista, caratterizzata da una incredibile capacità di adattamento ad ogni tipo di repertorio e sviluppata particolarmente in tutta Europa, Stati Uniti e Giappone.
La sua attività inizia dapprima, sulla scia del premio vinto a Darmstadt, come difensore dei linguaggi contemporanei: la sua fama si sviluppa a grande velocità, fino a farne l’interprete di riferimento dei più grandi compositori. Salvatore Sciarrino, Gyorgy Kurtag, Doina Rotaru, Toshio Hosokawa, Ivan Fedele e moltissimi altri compongono per lui splendide pagine solistiche e concerti per flauto e orchestra, che contribuiscono considerevolmente allo sviluppo della letteratura flautistica.
In seguito, la sua carriera ritorna ad abbracciare il grande repertorio classico nella sua globalità, senza distinzione di stili ed epoche storiche, facendone una figura fuori dagli schemi, unica e sorprendente per l’approccio sempre fresco e personale e per le sue letture dotate di un’incredibile virtuosismo e di una fortissima e vibrante personalità. Nei suoi riguardi, la critica internazionale si è unanimemente espressa in termini di “fenomeno” per le sue illuminanti interpretazioni di Bach, di Schubert o ancora di Debussy, e il “New York Times” ha lodato la qualità incredibile del suo suono scrivendo che se ne “vorrebbe essere imbevuti”.
Presente nei più grandi festival, ha tenuto recital e concerti per flauto e orchestra alla Filaromica di Berlino e al Concertgebouw di Amsterdam, al Konzerthaus di Vienna, alla Royal Festival Hall di Londra, alla Suntory Hall di Tokyo e al Lincoln Center di New York, alla Scala di Milano e al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, all’Herkulessaal di Monaco o ancora al Théâtre du Châtelet di Parigi. E’ stato solista con l’Orchestra Filarmonica di Tokyo, con l’Orchestra della RAI, l’Orchestra Filamonica di Radio France, l’Orchestra Nazionale del Belgio, l’Orchestra Nazionale d’Islanda, con le orchestre delle principali Radio Radio Tedesche (SWR, WDR), l’Orchestra Filarmonica di Strasburgo, le Orchestre dei Teatri d’Opera di bari, Stoccarda, Verona, Cagliari, i Neue Vocalsolisten, Les Percussions de Strasbourg, con l’Ensemble Contrechamps di Ginevra, sotto la guida di importantissimi direttori.
Ha inciso, ad oggi, circa 40 dischi, che hanno fatto incetta dei premi dalla critica. Regolarmente invitato in tutto il mondo per masterclass e seminari, ricordiamo qui la residenza “FROMM” tenuta all’Università di Harvard (Cambridge, USA) nel 2008. Artista cosmopolita e poliglotta (parla correntemente sei lingue), Mario vive in Francia, a Strasburgo, dove insegna flauto al Conservatorio superiore, ed è titolare del posto di flauto al Conservatorio Superiore di Friburgo, in Germania, una più prestigiose delle cattedre di flauto del mondo.
Laureato in Filosofia (summa cum laude, tesi sul rapporto tra Nietzsche e il Cristianesimo), Mario suona un prezioso flauto Miyazawa in platino.
Informazioni:
Stagione 2015/16 all'Auditorium Melotti di Rovereto
Evento segnalato da Centro Servizi Culturali S.Chiara