Con: Omer Vital (contrabbasso), Oantar - con Alexander Levin (sax), Asaf Yuria (sax), Eden Ladin (piano) e Ofri Nehemya (percussioni).
Omer Avital, nato quarantasei anni fa in Israele da genitori di origine marocchina e yemenita, personifica una caratteristica che sempre ha distinto il jazz, fin dalle sue origini: l’incontro di culture differenti messe in relazione dialogica e dinamica, al punto di creare una musica del tutto nuova. A diciassette anni il contrabbassista e compositore inizia la propria carriera professionale e a vent’anni si trasferisce a New York, dove ha modo di entrare in contatto e collaborare con alcuni grandi che hanno fatto la storia del jazz. Nel 1994 si mette in rilievo in un concerto al celebre jazz club Greenwich Village, accanto al pianista Brad Mehldau e al chitarrista Peter Bernstein, ma nel contempo si relaziona con tanti musicisti della nuova scena, in particolare con Mark Turner e Joel Frahm. Trascorre poi ancora alcuni anni in Israele, dove studia composizione classica, musica araba e nord africana, e dove ha modo di allacciare una collaborazione con il trombettista Avishai Cohen e con il batterista Daniel Freedman. Quando torna a New York, mette a frutto la propria sensibilità interculturale in una serie di gruppi da lui diretti, praticando una fusione musicale ad ampio raggio. Il suo album “Suite Of The East”, realizzato nel 2006 ma pubblicato nel 2012, è segnalato da numerose riviste come uno dei migliori dell’anno. Nella musica di Avital gli elementi diversi si allacciano in modo robusto, vitale e schietto, ricco di colori, come dimostra questo ultimo progetto, nel quale sono coinvolti solisti in alta sintonia con lui.
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