Concerto con: Kenny Barron, piano / Steve Nelson, vibraphone / Peter Washington, double bass / Johnathan Blake, drums.
Nato a Philadelphia nel 1943, praticamente quando a New York si accendeva la rivoluzione del Bebop, Kenny Barron ha amalgamato nel proprio stile l’essenza di quella musica, prendendo a modello i colleghi più anziani Hank Jones e Tommy Flanagan, ma guardando nel contempo alle radici, a un grande virtuoso come Art Tatum e adottando gli stimoli proiettati nel futuro di Thelonious Monk. È significativo come, nel 1981, il pianista abbia dato vita al quartetto “Sphere”, insieme a grandi collaboratori di Monk come Charlie Rouse, Buster Williams, Ben Riley. Punto di riferimento stilistico e storico del jazz moderno, Barron vanta una galassia di collaborazioni, dalla prima a New York con Philly Joe Jones, quando aveva sedici anni, a Dizzy Gillespie, Stan Getz, Freddie Hubbard, Joe Henderson, Ron Carter, Charlie Haden, Dave Holland. Tanto per citarne un’infinitesima, ma significativa parte. Il quartetto in scena a Merano offre lo stimolo stuzzicante di un organico strumentale che affianca il pianoforte al vibrafono, interpretato tra l’altro da un maestro come Steve Nelson. Organico che ricalca quello del celebre Modern Jazz Quartet, ma che senza dubbio procederà su coordinate ben diverse, legate al mainstream più genuino e al fitto intreccio ritmico-timbrico.
Informazioni:
www.meranojazz.it