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Ziganoff Jazzmer Band & Kalman Balogh

- (Immagine da locandina / particolare)
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Data: Sab. 24 agosto 2024
Dove: Piazza Cesare Battisti, Trento
Orario: ore 21.15
Note: Biglietto € 10,00 / Si ricorda che nella platea del Teatro Capovolto non è consentito l’accesso ai cani

Teatro Capovolto

Un inedito incrocio fra il jazzmer della band Ziganoff, ed il gipsy jazz del leggendario Kalman Balogh, il più celebre ed autorevole virtuoso ungherese di cimbalom. Un itinerario musicale che, partendo dalla Transilvania e attraversando la route tzigane – riscopre i legami perduti fra antiche melodie dell’Europa centro-orientale e il jazz delle origini. Un’originale contaminazione fra standard jazzistici del primo dixieland e gli stilemi dei Klezmorin (suonatori ebrei itineranti attraverso territori e lingue di tre imperi: austro-ungarico, zarista, ottomano). Un singolare incontro fra due mondi musicali diversi che riescono a fondersi in un’unica proposta musicaleculturale attraverso la mediazione della grande tradizione musicale zingara ungherese. Un intrigante fil rouge in grado di legare in crescendo l’early jazz e lo swing manouche con i repertori musicali popolari di quelle comunità ebraico-zingare dell’Europa centro-orientale che facevano parte un tempo della stessa area culturale, molto variegata ma per certi aspetti omogenea, qual’era l'impero austro-ungarico. Uno stimolante viaggio musicale nel tempo e nella storia, che arricchisce la riflessione sulla varietà-complessità delle nostre radici.

KALMAN BALOGH
Nato nel 1959 a Miskolc, città del nord est dell’Ungheria, proviene da una famosa famiglia di zingari rom. Ha iniziato a suonare il cimbalom, tipico strumento di quella tradizione, all’età di 11 anni, stimolato dallo zio, Elemér Balogh, altro grande virtuoso del magico strumento. Fu proprio lo zio a dare le prime lezioni a Kalman, che poi frequenterà studi classici a Budapest, sotto la direzione di Beatrix Szollosy e Ferenc Gerencsèr. Kalman Balogh, per la sua grande versatilità e abilità, riesce a suonare con formazioni anche molto diverse fra loro, passando ad esempio dai taraf zingari della Transilvania, alle grandi orchestre sinfoniche di musica classica, a gruppi barocchi con strumenti storici ecc. Titolare della cattedra di cimbalom presso l’Accademia Ferenc Liszt di Budapest, vanta importanti collaborazioni con la Budapest Symphony Orchestra, la Budapest Ragtime Orchestra, la Szakcsi Lakatos Béla Jazz-Band, l’orchestra sinfonica Festival Orchestra e la 100 Member Gypsy Orchestra di Budapest. Si è esibito con le migliori folk band d’Ungheria: Janosi, Okros, Mèta, Téka, Muszikas, Visöntö, Zsaratnok, Fönö e Vasmalon. Ha collaborato con varie formazioni europee, pubblicando quattordici CD, partecipando a numerosi concerti nei festival internazionali più prestigiosi.

ZIGANOFF – jazzmer band
Recuperare i legami perduti fra la musica klezmer , il primo jazz , e lo swing zingaro manouche. Questa è l’idea di fondo, alla base della jazzmer band Ziganoff , un progetto di Renato Morelli con Michele Ometto (chitarra), Fiorenzo Zeni (sax), Christian Stanchina (tromba), Rossana Caldini (violino), Gigi Grata (tuba). Il progetto prende il nome dall’emblematica figura di Mishka Ziganoff, fisarmonicista zingaro di lingua yiddish, nato ad Odessa, emigrato a New York, dove lavorò con formazioni klezmer e jazz, e dove incise nel 1919 il brano “koilen”, considerato un prototipo melodico di Bella ciao. Il Klezmer - musica popolare degli ebrei ashkenaziti dell’Europa centro-orientale - ha tramandato fino ad oggi una singolare contaminazione di repertori tradizionali romeni-polacchi-russi-ungheresi-balcanici, nonostante le vicissitudini sofferte da questa minoranza per l’ostilità di imperatori, papi e zar. I Klezmorim hanno attraversato più volte i confini di tre imperi (austro-ungarico, zarista, ottomano), condividendo spesso il destino degli zingari, compresa la tragedia della Shoah; non a caso sono due comunità che nel tempo hanno saputo creare un sodalizio umano-musicale fra i più tenaci e prolifici dell’Europa sud-orientale. Per fuggire da pogrom e persecuzioni, alcuni musicisti klezmer e zingari sono emigrati in America all’inizio del ‘900, proprio nel periodo che ha visto la nascita del primo jazz: una nuova contaminazione musicale sviluppatasi nell’ambito della comunità afromericana ma anche – come è ormai riconosciuto – con il contributo determinante di emigranti europei, compresi ebrei e zingari. Dalla comunità ebraica provengono ad esempio artisti come George Gershwin (Jacob Gershowitz), Leonard Bernstein, Benny Goodman ecc. In ambito zingaro un contributo particolarmente significativo è rappresentato dal jazz manouche (o gipsy jazz), legato alla leggendaria figura di Django Reinhardt, che ha reso possibile l'unione fra la tradizione musicale zingara del ceppo manouches (sinti francesi) ed il primo jazz americano. Un’altra figura leggendaria, anche se molto meno nota, è appunto quella di Mishka Ziganoff, fisarmonicista zingaro, cristiano, di lingua yiddish, nato a Odessa, emigrato all’inizio del ‘900 a New York dove lavorò come musicista jazz e klezmer. Oltre che per il suo virtuosismo Ziganoff è noto per la sua incisione nel 1919 del brano “koilen”, considerato un prototipo melodico di Bella ciao. Una figura emblematica dunque, che rappresenta un ideale fil rouge non solo fra la musica klezmer, il jazz e lo swing manouche, ma anche con le nostre stesse radici musicali.

Informazioni complete e biglietti:
http://www.centrosantachiara.it


Evento segnalato da Centro Servizi Culturali S.Chiara

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