Manuele Barale, organo / Edoardo Momo, pianoforte
C. Demarest (1874 – 1946): Fantaisie
S. Karg-Elert (1877 – 1933): In Memoriam da “Poesien, op.35”
C. M. Widor (1844 – 1937): Humoresque | Sérénade | Allegro vivace da “6 Duos, op.6”
R. W. Henderson (1932): Duet Suite
C. Debussy (1862 – 1918): Nuages da “Nocturnes” (arr. Duo Siegfried)
A. Guilmant (1837 – 1911): Marche avec Chœurs da “Ariane. op.53”
Due strumenti titanici
Quando l’aria vibra nelle canne e il legno risponde sotto i martelletti, nasce qualcosa di inaspettato. L’organo e il pianoforte si specchiano, si rincorrono, si contraddicono, dando vita a una conversazione sonora che va ben oltre le semplici note. Due strumenti titanici, due voci che si sfidano e si abbracciano, tra sfumature impalpabili e slanci di luce. Manuele Barale ed Edoardo Momo danno vita a un percorso sonoro ricco di sorprese, dove l’organo e il pianoforte si fondono in un unico respiro. Dalle eleganze leggere di Widor alle ombre impressioniste di Debussy, passando per la scrittura raffinata di Guilmant, Henderson e Karg-Elert, ogni brano è un viaggio emozionale che coinvolge l’ascoltatore in un dialogo tra melodia e armonia. Le musiche, nate per evocare, danzare, e soprattutto, ricordare, dipingono atmosfere di sogno e riflessione, trasformando il suono in un racconto senza parole. Qui, nessuno dei due strumenti è semplicemente accompagnatore: entrambi raccontano e prendono voce in un equilibrio perfetto. E mentre il suono si trasforma, lo spazio si riempie di immagini: nuvole sospese, marce solenni, serenate intime, echi lontani di memoria. Un concerto pensato per chi cerca una nuova prospettiva sul suono, per chi crede che ogni nota possa aprire mondi sconosciuti.
Informazioni complete/biglietti:
www.filarmonica-trento.it
