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Inaugurato l'archivio storico a Riva del Garda

Notizia segnalata da Comune di Riva del Garda
- (Foto dal sito ufficiale)
Comunicato stampa

A conclusione di un cartellone di eventi con cui se n’è stimolata la frequentazione pubblica, si è tenuta nella serata di venerdì 9 novembre la cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell’Archivio storico del Comune di Riva del Garda a palazzo Lutti Salvadori, nella sala pubblica al primo piano, presenti per l'Amministrazione comunale il sindaco Adalberto Mosaner, il vicesindaco Mario Caproni e gli assessori Renza Bollettin, Lucia Gatti e Massimo Accorsi, la segretaria generale Lorenza Moresco, la responsabile dell'Archivio Federica Fanizza e alcuni consiglieri comunali. Presenti anche tre ex sindaci: Bruno Santi, Paolo Matteotti e Claudio Molinari.

La cerimonia è stata aperta da Federica Fanizza, che ha ripercorso la storia dell'Archivio, dall'ex monte di pietà nel palazzo pretorio a palazzo San Francesco (negli spazi lasciati liberi dall'Ufficio tavolare e dal Catasto) fino all'ex biblioteca in via Damiano Chiesa, per finire con la nuovissima, prestigiosa sede. Per la quale ha lodato la determinazione e la visione delle Amministrazioni comunali che hanno voluto l'impegnativo restauro di palazzo Lutti Salvadori e la sua destinazione a polo culturale, in cui collocare anche l'Archivio storico, dotandolo inoltre di una sala pubblica, per un segno concreto di apertura a storici, studenti e a tutta la collettività.

Il sindaco Adalberto Mosaner ha osservato come l'inaugurazione del nuovo Archivio storico a palazzo Lutti Salvadori sia stato un momento di grande significato, se ha meritato la presenza di ben tre ex sindaci. D'altronde si tratta da una parte di un edificio storico prezioso, e dall'altra di un millennio della storia di Riva del Garda e di tutto il Basso Sarca, cioè di un patrimonio documentale di straordinario valore, conservato con una cura che meritava di essere confermata per gli anni a venire. Anche il sindaco ha segnalato l'importanza della scelta di realizzare una sala pubblica, inusuale per un Archivio storico ma doverosa nei confronti della cittadinanza, che in questo luogo trova accudita la propria storia e la propria identità.

Ha preso quindi la parola l'assessora alla cultura Renza Bollettin, che ribadito il rilievo della realizzazione del nuovo Archivio storico in un prestigioso palazzo antico del centro cittadino, depositario delle memorie della città e fonte preziosa di informazioni, un luogo di cultura sul genere dei conventi benedettini, con cui condivide l'aspetto austero. Aggiungendosi alla responsabile Fanizza e al sindaco Mosaner, anche l'assessora Bollettin ha ringraziato non solo gli artefici della scelta -dell'Amministrazione attuale e di quelle precedenti- ma anche tutte le persone che concretamente hanno lavorato alla riorganizzazione e al trasloco, tra cui gli addetti di Intervento 19, presenti alla cerimonia.

Quindi si è tenuta l'inaugurazione di «Carte da leggere, carte da vedere», un percorso espositivo dedicato alla documentazione storica conservata nella nuova sede, allestito nella sala pubblica dentro appositi raccoglitori. Quindi «Storie d’archivio», narrazione di Rossella Terragnoli con interventi musicali al flauto di Federica Andretti.

La nuova sede dell’Archivio storico occupa 660 metri quadrati su tre piani e per la prima volta consente di aggregare in un unico luogo tutta la sezione storica fino al 1973, ovvero un patrimonio di straordinario valore fatto di 965 unità archivistiche del periodo tra il dal 1101 e il 1900, e di un migliaio di faldoni fino al 1973, conservati ora in spazi adeguati e con i migliori sistemi disponibili, a garanzia della loro integrità. Per la migliore gestione della nuova sede è in corso la richiesta tramite il Servizio civile della Provincia di due giovani da destinare a completamento dell'inventariazione della parte più recente, dal 1948 al 1973, a supporto delle due persone già reclutate tramite Intervento 19.

Il trasloco nella nuova sede parte da lontano: nel 2006, a seguito della relazione tecnica dell'allora sovrintendente ai beni archivistici della Provincia autonoma di Trento Pasquale Chistè, venne individuata come sede per gli archivi comunali il comparto di edificio di proprietà comunale compreso tra via Lipella e via Mazzini, parte del complesso di palazzo Lutti Salvadori. Alla fine degli anni Ottanta il blocco di edifici era stato utilizzato, in attesa della ristrutturazione del palazzo municipale, come sede degli uffici tecnici del Comune. Liberi gli spazi, questi furono affidati ad alcune associazioni, in attesa della loro definizione all'interno del complesso restauro di palazzo Lutti Salvadori. Si sono succedute diverse idee e alla fine, con la decisione di provvedere al suo recupero edilizio, fu definita la progettazione con destinazione a depositi documentari. Non tutto quanto prodotto dall'Amministrazione comunale trova collocazione nel nuovo Archivio storico, dato che lo spazio non sarebbe comunque sufficiente: si tratta della sezione storica fino al 1973 e di alcune serie aggregate. Il resto rimane conservato a palazzo San Francesco.



Pubblicato il 12 novembre 2018
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