A quasi un anno dal suo avvio, un bilancio sul mercatino del riuso dello studentato San Bartolameo, tra sostenibilità e attenzione agli sprechi.
SWAPLACE. UNO SPAZIO DEL RIUSO NEL CUORE DI SANBÀPOLIS
Stendini, piatti, tazze, ma anche libri e prodotti per la pulizia, scope e stracci. Sono questi gli oggetti più richiesti dalle studentesse e studenti che vivono nello studentato di San Bartolameo e che hanno a disposizione un luogo dove trovare, in maniera del tutto gratuita, ciò di cui hanno bisogno nella vita quotidiana, ma anche lasciare oggetti non più necessari. Tutto questo contando su un circolo virtuoso tra studenti che vanno e studenti che arrivano, e che trovano nello Swaplace un modo per ridar vita alle cose, con un occhio alla sostenibilità ambientale, ma anche alla riduzione degli sprechi.
Lo Swaplace nasce da un nuovo modo di concepire lo spazio dedicato agli studenti, che nel tempo è diventato sempre più luogo di passaggio per generazioni che hanno fatto della mobilità il proprio tratto distintivo, ma senza per questo perdere l’obiettivo di essere occasione di crescita umana, sperimentazione e innovazione.
L’idea è nata dalla collaborazione con l’ufficio Politiche Giovanili del Comune di Trento, che da un paio di anni supporta Opera nella gestione di alcune tematiche particolarmente sensibili nello studentato, come ad esempio la corretta gestione dei rifiuti.
Il progetto, dedicato esclusivamente agli ospiti delle strutture di Opera, si è rivelato da subito un successo. Quasi 100, infatti, gli accessi al mercatino, sia in occasione delle aperture ufficiali, una volta al mese, sia con accessi spot, in base al bisogno.
Gli oggetti sono rigorosamente controllati da personale di Opera che monitora la dotazione disponibile, le condizioni e l’ammissibilità del materiale che viene consegnato che, ricordiamo, deve essere in linea con quanto previsto dal Regolamento sulla vita nello studentato.
Sul sito di Opera tutte le informazioni sul funzionamento e le prossime aperture dello Swaplace.
