“Q.b.” significa “quanto basta” e si usa in cucina per definire una dose a piacere, a discrezione di chi cucina. Il nuovo progetto di Federica Chiusole indaga il tema della violenza sulle donne attraverso la manipolazione di oggetti di uso quotidiano seguendo l’estetica della dimostrazione culinaria, molto in voga sui media tv, e l’ascolto di storie cosiddette “al margine”. Durante la performance i racconti di donne vittime di violenza dentro le mura domestiche assumono il sapore e l’odore delle pietanze preparate con maestria. Gli ingredienti si antropomorfizzano e i gesti assumono connotazioni inusuali quanto scomode. Un’opera che racconta quella che è a tutti gli effetti una strage odierna, di una mentalità diffusa e di un’immagine falsata del genere femminile che passa sugli schermi accanto alle ricette di cucina. In un indifferente e indifferenziato cannibalismo mediatico. Q.b.?
Federica Chiusole Laureata in Scienze della Comunicazione, si diploma al Corso di formazione per Performer organizzato dall’Associazione Culturale Officina Produttiva di Roma nell’ambito del progetto Contemporanea-mente Cantiere Europeo dello Spettacolo Contemporaneo. Frequenta vari corsi di formazione con la Compagnia Attori e Cantori di Pordenone, Abbondanza e Bertoni, il Teatro Potlach e l’Associazione Culturale Ippocampo. Dopo aver partecipato al Progetto S.c.r.e.a.m. in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma e l’I.L.O., si affaccia al mondo del teatro sociale e inizia a tenere laboratori creativi di teatro e comunicazione, prima negli istituti primari e superiori della città di Roma e poi in quelli di tutta la provincia di Trento. Ama contaminare la propria pratica artistica abbracciando generi diversi che vanno dalla performance al teatro di prosa, dal teatro-danza a quello di strada e per ragazzi, approdando infine al teatro civile.
OPEN /// CREAZIONE CONTEMPORANEA IN TRENTINO ALTO ADIGE
Torna per il secondo anno il bando di produzione OPEN, istituito per favorire la crescita e le occasioni espressive degli artisti in regione attraverso il sostegno alla produzione di progetti che riescano a creare un’interazione con lo spazio urbano e naturale della città di Pergine grazie all’uso di nuovi linguaggi e forme creative.
La commissione, composta da Cristina Pietrantonio (direttrice di Pergine Spettacolo Aperto), Carla Esperanza Tommasini (curatrice progetto OPEN ), Peter Paul Keinrath (direttore Transart), Veronica Caciolli (curatrice MART) ed Emanuele Masi (direttore Bolzano Danza) ha selezionato una rosa di artisti che hanno proposto un’originale declinazione del tema scelto per l’edizione 2013 del festival: narrare il margine. Rientra nel progetto anche il workshop internazionale tenuto quest’anno dallo scenografo e costumista londinese David Curtis-Ring, i cui risultati vengono presentati in una delle serate in programma e poi esposti nel centro storico.
Evento segnalato da Pergine Festival