Compagnia Teatrale Universitaria / Con Samuele Aprea, Chiara Baumgärtel, Cecilia Bautista, Marta Chignola, Larissa de Clauser, Alessia Doroldi, Alessia Frerotti, Giulia Gatta, Luca Gori, Vittoria Gelmetti, Lucia Lai, Gianluca Lorusso, Marta Moientale / A cura di Salvatore Cutrì, Francesco Ferrara, Elena Beccaro, Denise Carnini, Adele Buffa / Progetto Teatro Stabile di Bolzano, Ufficio Politiche Giovanili della Ripartizione Cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, Libera Università di Bolzano, Centro di Cultura Giovanile Vintola 18.
Erostrato era un pastore greco che, per rendersi in qualche modo famoso, incendiò il tempio di Artemide ad Efeso, una delle sette meraviglie del mondo antico. Nonostante i suoi concittadini lo abbiano condannato alla damnatio memoriae, il suo nome è arrivato fino a noi e a lui viene ricondotto un ‘complesso’ utilizzato nella psichiatria moderna in relazione a persone che tentano di attirare l’attenzione sulla loro personalità invocando azioni aggressive. In un percorso partito a novembre e che si concluderà a giugno, i tredici ragazzi e ragazze della Compagnia Universitaria si sono confrontati con la figura di Erostrato e con i suoi emuli nel mondo contemporaneo (Mark Chapman, l’assassino di John Lennon, ne è un esempio). Hanno indagato le possibili declinazioni che il desiderio di visibilità può assumere oggi e hanno esplorato quel territorio in cui tutti prima o poi ci sentiamo invisibili. Così Erostrato, nel corso della ricerca, è lentamente diventato E., un essere umano, un individuo, una persona che ha commesso un crimine di cui sappiamo poco. Lo spettacolo si articola alla maniera di un’indagine, nel tentativo di mettere insieme i pezzi di un’identità a prima vista distante. Cosa ha fatto E.? E soprattutto perché l’ha fatto? Possiamo andare oltre la condanna del suo gesto per scovare un’umanità a noi vicina?
Informazioni:
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