Ciarlatani

Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: da Gio. 18 a Dom. 21 aprile 2024
Dove: Teatro Comunale, Sala Grande, Piazza Verdi 40, Bolzano
Orario: giovedì ore 20.30 / venerdì e sabato ore 19.00 / domenica ore 16.00
Note: Informazioni su biglietti e abbonamenti in www.teatro-bolzano.it / Info n. 0471.301566 / Whatsapp  366.6311044

Da Los Farsantes di Pablo Remón / Traduzione italiana Davide Carnevali / Con Silvio Orlando e con Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi / Scene Roberto Crea / Luci Luigi Biondi / Costumi Ornella e Marina Campanale / Aiuto regia Raquel Alarcón / Regia Pablo Remón.

Una produzione CARDELLINO SRL / in coproduzione con SPOLETO FESTIVAL DEI DUE MONDI - TEATRO DI ROMA / TEATRO NAZIONALE.

Stagione 2023/24.

Silvio Orlando è protagonista del primo allestimento italiano della commedia "Ciarlatani" (Los Farsantes) del drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón, celebrato in patria con il Premio Lope de Vega per il Teatro (2014) e il Premio nacional de Literatura Dramàtica (2021). Tradotto dall’autore Davide Carnevali, lo spettacolo vede impegnati quattro attori capitanati da Orlando, catapultati in un viaggio attraverso una moltitudine di personaggi, spazi e tempi. «"Ciarlatani" è una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione» dice Remón che conduce una narrazione teatrale con un'aspirazione romanzesca e cinematografica.
Anna è un’attrice di teatro la cui carriera è in declino. Diego è un regista affermato di film commerciali. Apparentemente rappresentano i due estremi della professione artistica: il successo e il fallimento. Entrambi stanno attraversando una crisi personale e le loro storie sono collegate da una figura comune: il regista cult degli anni ’80 Eusebio Velasco, padre di Anna e maestro di Diego, scomparso e isolato dal mondo. «"Ciarlatani" sono anche diverse opere in una: ognuno di questi racconti ha uno stile, un tono e una forma particolari» prosegue Remón, che cura la regia di questo spettacolo. «Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un'opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c'è, a mo' di pausa o parentesi, un autofiction in cui l'autore dell'opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi».

Informazioni e biglietti:
www.teatro-bolzano.it


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