Una fiaba trentina / Teatro itinerante per piccoli gruppi.
Idea, adattamento e regia Giuseppe Amato / Con Giuseppe Amato e Chiara Benedetti / Pupazzo Nadia Simeonova / Costumi Valentina Basiliana / Co-produzione Teatro delle Garberie, Ariateatro e Fondazione CastelPergine.
Scappiamo da una stanza troppo piccola per respirare e rifugiamoci in un bosco, grande giardino del mondo. Lì coltiviamo la gentilezza, l'accoglienza, e apriamo il cuore all'amore, qualora lo incontrassimo. Ascoltiamo la luce e leggiamo i silenzi, conosciamo la delusione, la cecità e l'ingordigia. Amiamo il buio pozzo e la fresca acqua in egual misura, e impariamo cosa farne dellagrande lezione della natura. Ricuciamo il palato ai pesci, prendiamo meno se non serve, e prendiamo meno anche se serve. Torniamo nella nostra piccola stanza e accudiamo i nostri cari con gratitudine.
La fiaba trentina de “L'Anello Magico” non potrebbe essere più attuale. Sembra tenderci una mano dall'infinito passato per leggere, con estrema chiarezza, il nostro domani. Una giovane donna, ambiziosa e incosciente, accecata dalla propria povertà, intraprende un viaggio, fuori e dentro alle sue stanze. Cerca i tesori più accecanti, guidata da animali magici e misteriosi incantesimi in sfarzosi castelli. Farà esperienza del mondo e delle persone, imparando così ad amare il valore del meno e del buio. Tornerà infine sui suoi passi per scoprire l'anello prezioso che portava in tasca fin dall'inizio.
La produzione racconterà le vicende di questa povera ragazza costretta a lasciare la sua famiglia e la sua abitazione per cercare fortuna lontano. Nel dipanarsi degli eventi e dei suoi incontri capirà che non è bene eccedere nella tracotanza ma bisogna apprezzare il valore del poco e del meno. In questo cammino incontrerà una vecchina che, in quanto strega mascherata, la aiuterà con un oggetto magico e con i suoi aiutanti animali. Un gatto parlante la proteggerà e aiuterà nelle difficoltà.
Il progetto lavora a partire da un libero adattamento per attore e pupazzo animato della fiaba trentina, facente parte delle raccolta “Fiabe italiane” di Italo Calvino. Lo spettacolo vuole avere un impianto molto semplice e intimo, basato su uno stretto rapporto tra il pubblico e gli interpreti e sulla suggestione del luogo misterico: il castello.
È previsto infatti il debutto sia negli spazi del secondo piano del Castello di Pergine, tra la stanza del principe e le camere attigue, con piccoli spostamenti del pubblico in itinere durante lo svolgimento dello spettacolo. Gli attori interagiranno con un pupazzo/animale guida che si metterà in relazione con il pubblico narrando la vicenda. La storia è intrisa di elementi magici ed esoterici, anche se il suo obiettivo rimane la ridicolizzazione dei limiti umani.
Lo spettacolo avrà un sapore gotico e inquietante quindi non è specificamente adatto ai bambini, ma potrà essere fruito dai ragazzi accompagnati dai genitori.
Informazioni:
www.fondazionecastelpergine.eu
Evento segnalato da Castel Pergine