Di Flavia Mastrella, Antonio Rezza / con Antonio Rezza / e con Daniele Cavaioli / assistente alla creazione Massimo Camilli / (mai) scritto da Antonio Rezza / habitat Flavia Mastrella / voci fuori campo Noemi Pirastru, Mauro Ranucci / luci e tecnica Alice Mollica / montaggio traccia sonora Barbara Faonio / mix traccia sonora Stefano Falcone / macchinista Eughenij Razzeca / organizzazione generale Tamara Viola, Stefania Saltarelli / foto Annalisa Gonnella, Giulio Mazzi, Flavia Mastrella / ufficio stampa Artinconnessione / comunicazione digitale Tamara Viola
Produzione La Fabbrica dell’Attore - Teatro Vascello, RezzaMastrella / Durata 100'.
Adorati dal pubblico e osannati dalla critica, gli spettacoli di Antonio Rezza e Flavia Mastrella combinano tre elementi: scrittura, spazio e corpo. Una scrittura sincopata e aforistica che vive di parallelismi e di parole; parole che giocano con l’idiozia dei cliché della comunicazione corrente; parole che escono distorte dalla voce, che esce dal corpo deformato di Antonio Rezza nello spazio di Flavia Mastrella. Ineguagliabili nel panorama teatrale contemporaneo, premiati con il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2018, Antonio Rezza e Flavia Mastrella presentano Metadietro, la loro nuova creazione.
L’ammutinamento è sempre auspicabile in un organismo sano. In scena un ammiraglio blu elettrico tenta di portare in salvo la sua nave spalleggiato da una frotta che lo stordisce con ossessioni di mercato: la salvezza di chi ti è vicino non è la via di fuga per chi vive delle proprie idee. In ogni caso nessuno è colpevole, c’è solo un gran divario nello stare al mondo. Tra visioni difformi si consuma l’ennesimo espatrio, che non è la migrazione di un popolo, ma l’allontanamento inesorabile dalla propria volontà. E vissero tutti relitti e portenti. Ritrattisti, non narratori, RezzaMastrella portano in scena il disagio di essere umani in difficoltà, affaticati e incapaci di seguire le rivoluzioni della società, le sue leggi e i suoi mandanti. «Viviamo una nuova preistoria; la mansione umana è mortificata, confusa e inadeguata, nello spazio virtuale fatto materia» scrivono. «La crudeltà tecnologica è la nuova violenza. In realtà la libertà di non essere presente alle faccende quotidiane è un’illusione; telecomandati a distanza potremmo avere la sensazione di vivere. È la scomparsa dell’eroe».
Informazioni complete e biglietti:
https://teatro-bolzano.it
Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano