La mostra "Caravaggio. Il contemporaneo" prosegue nei Focus di approfondimento dedicati ad artisti visivi il cui lavoro richiama o evoca l’estetica caravaggesca: Nicola Samorì e Luciano Ventrone.
Lucìe. Nicola Samorì
9 ottobre 2020 - 10 gennaio 2021
A cura di Denis Isaia.
Tra gli artisti italiani più seguiti, Nicola Samorì lavora da oltre un decennio sulle storie di santi e di martiri della tradizione cristiana e ha reso Lucia la figura cardine della sua opera. Come è noto, la Santa è la protettrice degli occhi, della vista, della visione, concetti che evocano, per antitesi, i temi del buio e della cecità.
Nella mostra del Mart, in dialogo con la rappresentazione caravaggesca, trovano spazio Lucia e altre donne martiri e sante, condannate e spesso dimenticate, che costituiscono la matrice iconografica dell’opera di Nicola Samorì. Strappi, incisioni e raschiature operate nel vivo della materia portano prepotentemente all’attenzione dello spettatore l'immagine di corpi martoriati e scarnificati nei quali riecheggiano e si mescolano voci provenienti dalla storia.
Quella di Samorì è una pittura contemporanea che recita la pittura classica. Attraverso trasformazioni e decostruzioni, utilizzando tecniche indubbiamente moderne e estetiche decisamente contemporanee, chiama a raccolta intelligenze visive lontane nel tempo.
Luciano Ventrone. La grande illusione
9 ottobre 2020 - 14 febbraio 2021
Da un'idea di Vittorio Sgarbi e Lorenzo Zichichi.
A cura di Victoria Noel-Johnson.
Le nature morte iper realistiche di Luciano Ventrone, definito da Federico Zeri "il Caravaggio del ventesimo secolo" e divenuto famoso per le stupefacenti riproduzioni in pittura di una realtà che appare più vera del vero, innestano uno stimolante dialogo con l’opera di Caravaggio.
Concepita con le sue 18 opere tematiche, la mostra diventa l'occasione più appropriata per indagare questo singolare rapporto. Una riflessione che si fa ancora più interessante grazie alla presenza nella mostra ventroniana dell’Allegoria della Primavera, oggi riconosciuta come opera a quattro mani del Maestro di Hartford e di Carlo Saraceni (inizi del XVII secolo), ma negli anni Settanta attribuita dallo stesso Zeri, con un'ipotesi rivoluzionaria, a un giovane Caravaggio.
Se l'identificazione proposta dal grande critico è stata ormai abbandonata, rimane immutato il valore della sua teoria, ovvero l'individuazione del momento germinale della natura morta in Italia, in un'epoca e in un contesto vicinissimi a Caravaggio; ed è proprio su questo tema che l'arte di Ventrone è stata chiamata a cimentarsi in questi anni, in relazione al grande artista seicentesco.
Informazioni:
http://www.mart.trento.it
Evento segnalato da Mart