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Dietro il fronte

- (Foto dal sito ufficiale)
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Data: da Sab. 29 maggio a Sab. 30 ottobre 2021
Dove: Forte delle Benne, Levico Terme (Tn)
Orario: Maggio: sabato, domenica e festivi 10-17.30 / Giugno: venerdì, domenica e festivi 10-17.30 / Luglio e agosto: martedì, venerdì e domenica e festivi 10-17.30
Note: Prenotazione obbligatoria allo 0461 727700 o scrivendo a info@visitvalsugana.it / 5 € intero / 2 € ridotto (6-18 anni, over 65 e residenti nel Comune di Levico) / gratuito per i bambini, disabili e accompagnatori di disabili

Dietro il fronte. Il lavoro dei prigionieri serbi e russi e la militarizzazione del territorio trentino (1915-1918).

Durante la Prima guerra mondiale il territorio trentino-tirolese fu profondamente trasformato dalle esigenze logistiche del conflitto che portarono alla realizzazione di un complesso sistema di collegamenti con ferrovie, teleferiche, strade, aeroporti e innumerevoli strutture di servizio. Tutto questo non fu opera solamente del genio militare o della popolazione civile, in gran parte evacuata. L’esercito austro-ungarico nel realizzare queste infrastrutture, impiegò massicciamente decine di migliaia di prigionieri di guerra serbi, russi e, in piccola parte, rumeni, inquadrati in squadre di lavoro, al comando di personale militare.

L’istallazione realizzata a Forte Colle delle Benne e curata dal Museo della Guerra di Rovereto, presenta i risultati di una ricerca condotta da Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, che ha indagato nei toponimi e nei ricordi familiari le labili tracce della presenza dei prigionieri sul territorio trentino e le testimonianze dei loro contatti con la popolazione civile. Attraverso immagini, documenti e alcuni oggetti provenienti dalle collezioni del Museo Storico Italiano della Guerra è possibile ricostruire le tracce della presenza silenziosa di questa forza-lavoro, che viveva in condizioni igienico-alimentari disagiate e contendeva ai civili le poche risorse del territorio, contribuendo alla creazione di opere in parte utilizzate ancora oggi.

Grazie ai prigionieri, spesso affiancati da lavoratori militarizzati, furono realizzate opere quali la ferrovia di Fiemme, quella di Gardena, la strada delle Dolomiti, l’intero sistema di rifornimento su teleferica delle armate austro-ungariche degli Altipiani e del Grappa, il potenziamento della linea ferroviaria della Valsugana e l’aeroporto militare austro-ungarico di Cirè di Pergine.

L’esposizione è frutto di una ricerca finanziata da Fondazione Caritro, dal titolo “Gli ultimi della Grande Guerra: memoria in rete” e fa parte del progetto Connessioni montane. Viaggio dalla guerra al turismo per l’Anno dei Musei del’Euregio. In collaborazione con Associazione Forte delle Benne.

Informazioni:
www.museodellaguerra.it


Evento segnalato da Museo Storico Italiano della Guerra

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