Gli artisti del passato come hanno rappresentato l’inverno e le sue innumerevoli sfaccettature? La mostra vuole rispondere a questa domanda raccontando la stagione invernale, tra realtà e immaginario, attraverso un percorso espositivo che include diverse tipologie di opere d’arte, come dipinti, sculture, incisioni e porcellane.
In occasione dei Giochi olimpici e paraolimpici invernali di Milano Cortina 2026, che coinvolgeranno anche il Trentino e in particolare la Val di Fiemme, il museo del Castello del Buonconsiglio di Trento rende omaggio al grande evento con una rassegna dedicata alla rappresentazione dell’inverno nelle arti figurative, in un arco cronologico che va dal Medioevo all’Ottocento.
La mostra, organizzata nell’ambito del progetto culturale Combinazioni, vede esposte cinquanta opere suddivise in otto sezioni.
Nella prima sala il visitatore, accolto dalla musica dell’Inverno di Vivaldi, è introdotto ai temi della mostra con la riproduzione del mese di Gennaio di Torre Aquila, una delle più note raffigurazioni di paesaggio innevato nell’arte europea, dove compare per la prima volta nella storia dell’arte occidentale una “battaglia a palle di neve” ingaggiata tra nobili dame e cavalieri. La mostra entra nel vivo nella sala successiva, che ospita il capolavoro di Pieter Bruegel il Giovane Adorazione dei Magi nella neve, in trasferta dal Museo Correr di Venezia.
La seconda e la terza sezione sono dedicate alla rappresentazione delle allegorie dell’inverno, immortalato dagli artisti come un vecchio nudo e infreddolito, a volte invece come una donna che si riscalda vicino al fuoco o come un gruppo di bambini che giocano sulla neve. Tra queste opere spiccano alcune incisioni di Giulio Romano, Johann Sadeler e Antonio Tempesta, provenienti dai Musei Civici di Monza e dal Castello Sforzesco di Milano, una terracotta dello scultore barocco Giovanni Bonazza, porcellane di Meissen, dipinti di Vittorio Amedeo Rapous e Giuseppe Nogari.
La quarta sezione è dedicata alla visione dell’inverno nelle opere dei pittori lombardi Pietro Bellotti, Giacomo Ceruti e Antonio Cifrondi, con opere provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di
Bologna e dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia.
La quinta sezione parla della vita quotidiana e delle tipiche attività che si svolgono durante la stagione fredda: dalla macellazione del maiale, raffigurata in un magnifico dipinto della cerchia di
Jacopo Bassano proveniente dal Museo di Castelvecchio di Verona, alla raccolta della legna; dai corsi d’acqua ghiacciati utilizzati come strade di passaggio a scene di mercato invernale, ben rappresentate in un dipinto di Sinibaldo Scorza proveniente dai Musei di Strada Nuova di Genova.
La sesta sezione è dedicata alle attività ludiche invernali: molte le scene di pattinatori sul ghiaccio, ma non mancano i giocatori di curling o chi si diletta a lanciare palle di neve — tutte scene ben documentate nelle opere di Jan Wildens e Barent Avercamp. All’aspetto ludico si unisce in questi dipinti la rappresentazione delle classi più umili, per le quali i mesi più freddi dell’anno hanno in ogni epoca rappresentato una sfida per la sopravvivenza.
La settima sezione è riservata alla slitta vista come opera d’arte: sono esposti tre esemplari settecenteschi da parata, accompagnati da accessori come scaldini, una sonagliera e un trattato di fine Settecento sulle slitte.
L’ultima sezione è dedicata al paesaggio innevato, con opere di Marco Ricci, Francesco Fidanza e Luigi Casali.
Il progetto espositivo, corredato da un catalogo scientifico edito da Dario Cimorelli Editore, è a cura dei conservatori del museo Dario De Cristofaro, Mirco Longhi e Roberto Pancheri.
Informazioni complete:
https://www.buonconsiglio.it
Evento segnalato da Castello del Buonconsiglio