32^ mostra annuale di scultura monumentale / Francesco Paceri - Spaziotempo
ferro.pietra
A cura di Dora Bulart.
Domenica 25 maggio alle 15.00 sarà ufficialmente inaugurata la 32^ edizione della mostra annuale di scultura monumentale a Castel Pergine, organizzata da Fondazione CastelPergine ETS.
Per l'anno 2025 è stato invitato il noto artista cremasco Francesco Panceri con un progetto, realizzato appositamente per l'occasione. Intitolata SPAZIOTEMPO, la mostra propone al pubblico un emozionante viaggio nel mondo dell’infinito attraverso il dialogo tra la materia e il vuoto. L’artista indaga la correlazione tra spazio e tempo, tra passato e presente, tra materia e vuoto, utilizzando il linguaggio evocativo delle forme monumentali geometriche astratte in ferro e in pietra trentina.
L'obiettivo della Fondazione CastelPergine ETS e della curatrice della mostra, la critica d`arte Dora Bulart, è quello di creare una manifestazione di alto livello artistico internazionale. Si vuole dare visibilità al talento dell'artista e al suo intervento armonioso con il contesto rappresentato dalla storia culturale trentina, dall'impattante struttura medievale e dal paesaggio, seguendo le tendenze della scultura contemporanea mondiale. Il progetto, impegnativo date le sue grandi dimensioni, cerca di dare risalto alla bellezza della scultura contemporanea italiana e al suo messaggio profondo dedicato ad un pensiero elevato senza spazio e senza tempo, quello dell’armonia.
Concetto / Poetica della mostra SPAZIOTEMPO
SPAZIOTEMPO è un progetto dedicato all’armonia e alla relazione tra gli opposti.
Una mostra che esplora – o meglio, tenta di misurare – la relatività attraverso la creazione di esperienze.
L’arte è esattamente questo: uno stato d’animo, una situazione, un processo che attraversiamo come osservatori, diventando al tempo stesso creatori e partecipanti della realtà, plasmata dalla nostra percezione.
Nello spaziotempo, la staticità è un’illusione. Le forme solide celano i processi dinamici che le generano.
Nulla è come appare: lo spazio è “luogo/non luogo”, la materia è “forma/non forma”, il vuoto è denso e ha volume, il tempo si dilata e si contrae continuamente.
La distanza diventa una soglia tra meta-realtà. Il confine è una metafora, non un significato. Nello spaziotempo, l’equilibrio è dinamico. I processi accadono in modo invisibile ma percettibile. Il tempo fluttua.
La relazione è tattile, intima, impattante. Questo non è un tempio, né un laboratorio, né semplicemente una mostra: è un loco, una condivisione di significati.
Una conversazione sull’essenza delle cose, sull’infinito e sul banale, sull’eterno e sul relativo, sulla leggerezza e sull’effimero, sulla dissonanza e sulla connettività. Un dialogo continuo, scandito da un suono all’alba: profondo, morbido, grave, come il rintocco della campana maggiore di una chiesa.
Una scultura che canta mentre costruisce un tempio della porta: La Porta delle Stelle. Il suo canto è un inno alla relatività della vita, un’ode all’armonia universale. Un coro dell’attimo eterno, espressione del tutto comune. Simbolo del sentimento dell’ignoto e dell’inconoscibile.
Apoteosi dell’estetica del vuoto – perché, come disse Esiodo, senza il vuoto il suono non nascerà. È un’apologia dell’Essere.
Spaziotempo è una condizione esistenziale e relazionale, dove passato e presente si intrecciano e sussurrano versi fatti di elementi meccanici e industriali. Un luogo, dove il magma cristallizzato nel granito, abbraccia la ruggine del ferro e si veste di cielo. Il castello diventa una scultura, un meccanismo-organismo di pensieri, di sensazioni e di bellezza, un viandante che attraversa il tempo e lo spazio toccando l’eternità.
Dora Bulart
Concetto allestimento
Gli appunti del viaggio immaginario di Panceri nello “SPACE-TIME” sono quindici opere scultoree in ferro e granito trentino, per lo più di grandi dimensioni, realizzate appositamente per la mostra e collocate all’esterno nel parco del castello. Queste sono accompagnate da quindici opere pittoriche e installazioni collocate all’interno del castello in quattro sale, ciascuna concepita in modo diverso.
L’opera più grande in mostra è “Geometrico ribelle”, una scultura in acciaio corten di sei metri posta sulla torre principale del castello, simbolo di tensione, resistenza e connessione. Rappresenta una riflessione sulla coesistenza tra forza e incertezza, permanenza e trasformazione. L'altra grande opera, "Porta delle stelle", di quattro metri di lato, posta di fronte alla facciata dello storico edificio, si configura come un punto di osservazione privilegiato che invita il visitatore a riflettere sul tempo, sullo spazio e sull'invisibile. Panceri ha creato un portale simbolico verso l’infinito che trasforma la volta celeste in uno spazio sacro e luogo di conoscenza, tra il paesaggio terreno e il mistero del cosmo, offrendo un’esperienza estetica e contemplativa che richiama il desiderio primordiale dell’uomo di guardare oltre, verso le stelle.
Parole d'artista
Mi piace indagare a fondo la natura delle cose e trovare l’equilibrio tra la forza espressiva della materia e l’armonia della forma. Ricerco nella figura geometrica essenziale le possibili variazioni formali e compositive: decostruisco per ricomporre, sottraggo e sovrappongo, rincorro la combinazione che porta il vuoto a pesare come il pieno.
La relazione tra spazio e tempo è il fulcro della mia poetica. La resistenza meccanica e l’ossidazione si trasformano in metafore di mutamento e trasformazione, mentre la stratificazione e la combinazione di materiali differenti diventano il mezzo per rappresentare l’equilibrio tra passione e ragione, paradigma della condizione umana.
I miei soggetti esprimono l’insofferenza del limite, ma anche le proprietà della materia, la paura del vuoto, la ricerca di un nuovo stato introspettivo e di conoscenza. Sono soglie, totem, figure geometriche, solidi irregolari, forme in bilico, ingranaggi che sondano il senso del tempo.
Francesco Panceri
Bio in breve
FRANCESCO PANCERI (Crema CR, 1976) è uno scultore contemporaneo, che dedica la sua ricerca creativa alla correlazione “tempo – spazio - materia – vuoto- infinito” attraverso le forme geometriche, astratte o concrete in ferro e in pietra, creando un'esperienza delle sue sculture altamente metafisica, una sintesi di materiale, forma e trascendenza.
Laureato ne 1999 in scultura all’Accademia di Brera di Milano, allievo di Maestro Giancarlo Marchese, nel 2000 Panceri inizia la sua attività espositiva a numerose mostre, festival, simposi e residenze internazionali della scultura contemporanea in Italia ed all’estero, dove ha realizzato molte opere monumentali (spesso di dimensioni sei e dieci metri), già nelle collezioni pubbliche museali. Ha presentato la sua arte in Australia, Corea del Sud, Cina, Nuova Zelanda, India, Taiwan, Turchia, Belgio, Iran, Georgia, Romania, Olanda. Tra le principali esperienze, nel 2009 espone al palazzo della Permanente di Milano nella mostra “Scultura nella città, progetti per Milano”. Nel 2013 e 2017 alla secomda e alla quarta edizione dell’International Sculpture Competition ISF al Museo Hangaram a Seul in Corea del Sud, partecipa realizzando due sculture in acciaio di misura gigantesca. Nel 2014 realizza la scultura “Eye of wind” per il parco di sculture sull'isola di Pingtan in Cina. Nel 2015 espone nel Museo d’arte contemporanea Elgiz di Istanbul in Turchia. Nel 2016 realizza due sculture per le città di Adelaide e di Griffith in Australia e nello stesso anno partecipa al 19° simposio internazionale di scultura di Icheon in Corea del Sud con la scultura “Circle of life”. Nel 2018 realizza “Elements” per il parco di scultura della città di Tonghe nel distretto di Harbin in Cina. Nel 2023 installa la scultura pubblica “Connection” nel Hwasung Park Dream City di Daegu, in Corea del Sud, e partecipa alla Biennale di Scultura nella villa Contarini di Piazzola sul Brenta e al 2° Simposio internazionale di scultura del Centro di ricerca d’arte contemporanea Constantin Brancusi di Targu jiu in Romania. Nel 2024 viene selezionato per la realizzazione di grandi sculture "Sculpting the legacy of Jiangdong. Wuhu in the new era, Wuhu Sculture special edition”, organizzato da Sculpture China Institute. Ha realizzato dieci mostre personali in Italia e Corea del Sud. È stato direttore artistico di numerosi simposi di scultura contemporanea in Italia, ed anche in Trentino nel 2013 e nel 2014. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche italiane ed estere. E` rappresentato in Italia da galleria Contempo di Pergine Valsugana (Tn) e da galleria L2 Arte di Pavia e in Corea del Sud dalla Soheon Gallery di Seul. Vive e lavora a Crema.
La curatrice in breve
Dora Bulart, critica d’arte, curatrice e gallerista con più di 25 anni di esperienza internazionale, opera tra Italia, Belgio e Bulgaria. Ha curato oltre 1000 mostre collettive e personali, progetti internazionali di importanti artisti contemporanei provenienti da Europa, Asia, Stati Uniti ed America Latina presso gallerie pubbliche e private, musei ed istituzioni culturali in Bulgaria, Italia, Lituania, Turchia, Belgio, Paesi Bassi, India ecc. Ha organizzato e curato oltre 10 festival internazionali di arte contemporanea, simposi di scultura monumentale e di pittura nonché mostre collettive internazionali in Bulgaria, Turchia, Belgio, India e Italia.
Ha scritto oltre 500 testi critici dedicati all’arte contemporanea, relativi alle mostre personali e collettive di artisti italiani e stranieri. Attualmente vive e lavora in Trentino – Alto Adige a Pergine Valsugana, dove ha fondato la galleria d’arte contemporanea internazionale Contempo.
La Fondazione CastelPergine ETS
Il Castello di Pergine è divenuto bene comune con sottoscrizione popolare il 29 novembre 2018. La
Fondazione CastelPergine ETS è impegnata nella cura, nella conservazione e nella valorizzazione di questa importante fortezza medievale. Qui le arti, le culture e le lingue convivono e si confrontano con il paesaggio, la storia, la contemporaneità.
32 anni di arte in castello | mostre annuali di scultura monumentale / storia
1991 Fabrizio Plessi, 1994 Davide Scarabelli, 1995 Toni Benetton, 1996 Giorgio Celiberti, 1997 Riccardo Licata,1998 Carlo Lorenzetti, 1999 Mauro Staccioli, 2000 Francesco Somaini, 2001 Pino Castagna, 2002 Michael Deiml, 2003 Eduard Habicher, 2004 Piera Legnaghi, 2005 Romano Abate, 2006 Annamaria Gelmi, 2007 Nane Zavagno, 2008 Santorossi, 2009 Mirta Carroli, 2010 Carlo Ciussi, 2011 Graziano Pompili, 2012 Riccardo Cordero, 2013 Klaus Prior, 2014 Paolo Bellini, 2015 Robert Schad, 2016 Jürgen Knubben, 2017 Roger Rigorth, 2019 Giuliano Orsingher, 2020 Lois Anvidalfarei, 2021 Pietro Weber, 2022 Marco Lodola, 2023 Andreas Kuhnlein, 2024 Paolo Tait, 2025 Francesco Panceri
Programma collaterale mostra nella scheda Castel Pergine
Informazioni complete:
www.fondazionecastelpergine.eu
Evento segnalato da Castel Pergine