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Concerti per l’inaugurazione del restauro del seicentesco organo

Notizia segnalata da Comune di Brentonico
- (Foto dal sito ufficiale)
Dal 18 maggio a Brentonico

Concerti per l’inaugurazione del restauro del seicentesco organo attribuito a Giovanni Bertè della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Brentonico.

In programma:

Brentonico, Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo
Venerdì 18 maggio ore 21.00
CONCERTO D’ORGANO
Simone Vebber, organo.

Brentonico, Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo
Sabato 19 maggio ore 21.00
CONCERTO CORO GREGORIANO E ORGANO “MARIA, DONO DELLO SPIRITO”
Coro Mediae Aetatis Sodalicium / Bruna Caruso, direttore / Elena Sartori, organo.

Brentonico, Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo
Domenica 20 maggio ore 20.00
S. MESSA E CONCERTO
Coro Voci Roveretane / Federico Mozzi, direttore / Cristian Ferrari, organo.

VISITE GUIDATE all’organo e alla chiesa sabato 19 e domenica 20 maggio alle ore 16.00, 16.30, 17.00.


In appendice:

Corné di Brentonico, Chiesa di San Matteo (sec. XIV)
Martedì 22 maggio 2018 ore 21.00
MORS STUPEBIT ET NATURA
Gruppo vocale Laurence Feininger / Gavino Murgia, sassofono / Roberto Gianotti, direttore.
In collaborazione con Associazione I Còdizi di Corné, Fondazione Museo storico del Trentino.


Comunicato stampa:

Brentonico, Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo
Organo seicentesco attribuito a Giovanni Bertè


La storia: L’organo della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo di Brentonico è stato costruito nei primi anni del Seicento ed è il più antico della regione tra quelli da chiesa funzionanti. La costruzione dello strumento è probabile opera di Giovanni Bertè (tesi di Renato Lunelli e Antonio Carlini), organaro nato a Prada di Brentonico nel 1565ca. e morto a Verona nel 1630. Il piccolo borgo montano di Brentonico viveva al tempo una particolare fase di ricchezza e splendore (la attuale grande chiesa fu consacrata nel 1595), fase dovuta alla presenza del Capitanato di Giustizia del Quattro Vicariati e di pregevoli risorse minerarie (le cave di marmo di Castione e le terre verdi dei Pianeti). Dello strumento, davvero imponente per l’epoca, resta a tutt’oggi ignota la data esatta di realizzazione. La presenza dello strumento nella chiesa di Brentonico è comunque documentabile a partire dal 1620; da questa data in poi gli archivi parrocchiali conservano numerose annotazioni di pagamenti effettuati a musici e organisti, così come la narrazione di periodiche celebrazioni di riti e oratori musicali. I principali interventi di restauro dello strumento nei secoli si possono così documentare: 1683 (organaro anonimo), 1716 (organaro anonimo), 1784 (organaro anonimo), fine Ottocento (Bonelli), 1908 (Milziade Bedini), 1928/1929 (Zanfretta), 1975 (Piccinelli).

Dati tecnici: L’organo si trova in cantoria, addossato alla parete sopra la porta di ingresso principale.
La cassa lignea presenta un prospetto tipicamente rinascimentale: 5 cuspidi, con lesene intagliate e decorate secondo lo stile degli Antegnati, e l’aggiunta degli organetti morti nelle due campate superiori.
Lo strumento, formato da 576 canne (552 di metallo, 24 di legno), si presenta con una tastiera di 50 tasti (Do1 – Fa5, prima ottava corta, tasti diatonici placcati in bosso con frontalini scolpiti a chiocciola e tasti cromatici in ebano, divisione B/S Do#3 - Re) e pedaliera di 18 pedali (D01 – La2, prima ottava corta) con la seguente disposizione fonica: Principale 8, Ottava 4, Quintadecima 2, Decimanona, Vigesimaseconda, Vigesimasesta, Vigesimanona, Regale 8 B, Regale 8 S, Flauto in ottava 4, Flauto in dodicesima, Sesquialtera decimasettima B, Voce umana 8, Contrabbassi 16 con ottava; dispone dei comandi accessori di Unione P/O e ‘Tiratutti’.
Altri particolari tecnici: somiere del manuale a vento, registri azionati da manette a scorrimento orizzontale con possibilità di combinazione ‘alla lombarda’, 2 mantici (uno ‘a libro’ e l’atro ‘a otre’), pressione 48 mm. di colonna d’acqua.

Restauro 2017/2018: L’ultimo restauro dell’organo è stato voluto e finanziato assieme dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Brentonico e dalla Parrocchia di Brentonico. La cassa lignea è stata restaurata da Roberto Marzadro di Nogaredo (TN), mentre lo strumento è stato restaurato dall’organaro Marco Fratti di Campogalliano (MO).



Pubblicato il 15 maggio 2018
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