Venerdì 28 ottobre cadrà il centenario della marcia su Roma che diede avvio al Ventennio fascista. La Fondazione Museo storico del Trentino propone in questa circostanza un nuovo podcast intitolato “La Macchia Nera”: sei puntate di 12 minuti aciascuna d uscita settimanale per raccontare quale sia stato il percorso che ha portato un piccolo movimento formato da reduci e giovani “figli della Grande Guerra” a diventare un partito-milizia in grado di impadronirsi del governo del Paese.
Un prodotto quindi destinato non tanto a raccontare l’atto in sé della marcia, su cui tanto è stato prodotto, quanto la genesi di un fenomeno dalla portata epocale – una “macchia nera”, appunto, che mano a mano si è allargata su tutta la penisola (e non solo). Un tentativo di uscire da una retorica che riconosce centralità a un evento per il solo anniversario.
“L’Avanti! brucia” è il titolo della prima puntata che sarà online su Spreaker, Spotify e le altre principali piattaforme streaming.
“La Macchia Nera” intende portare in luce il contesto in cui nasce il fascismo in Italia. Quello di un Paese costretto a fare i conti con il lascito di una guerra devastante (1.200.000 morti, tra militari e civili), non voluta e non capita da una parte consistente della popolazione. Un Paese attraversato da una forte conflittualità sociale, con classi possidenti, ceti medi e apparati dello Stato decisi a reprimere duramente ogni tentativo di emancipazione delle classi lavoratrici. È da questo clima che il fascismo nasce, non come affermazione di qualcosa, ma come negazione: negazione delle identità delle tante “Italie” operaie e contadine, negazione delle aspirazioni alla giustizia sociale, al protagonismo delle classi subalterne. Questa negazione prende forma non attraverso una teoria, ma attraverso una pratica, quella dello squadrismo. La reazione, anche armata, degli oppositori a questa pratica, l'accondiscendenza degli apparati dello Stato, il supporto dei ceti medi e possidenti e infine gli stessi contrasti interni alla dirigenza fascista determinano il ruolo centrale di Mussolini e con esso strategia, identità e finalità del movimento da lui guidato. Il fascismo dunque non come fatto astorico che spiega se stesso, ma come fatto storico che racconta una società e un'epoca.
Ma c’è di più. Ne “La Macchia Nera” il fascismo è anche considerato come fatto storico capace di illustrare meccanismi e immaginari della contemporaneità. Allo storico Francesco Filippi, appassionato e studioso del “pop”, il compito di osservarlo attraverso le lenti della cultura popolare, dei film, delle serie, dei fumetti.
“L’Avanti! brucia”, “Sangue in Val Padana”, “Non solo manganello e olio di ricino”, “Rappresaglia”, “Dentro e contro lo Stato” e “Il domino delle città” sono i titoli delle sei puntate della durata di 12 minuti circa e con uscita settimanale su Spreaker, Spotify e sulle altre princpiali piattaforme per l’ascolto. La prima puntata sarà online per venerdì 28 ottobre.
Ogni puntata inizia con un “aneddoto”, a cui segue un’analisi e termina con uno spunto che trasporti quella storia in immaginari a noi più vicini. Il tutto con intermezzi di testimonianze dirette, di fonti fasciste e antifasciste utili a calare l’ascoltatore nel linguaggio talvolta altisonante, talvolta aggressivo, talvolta allarmato, dei protagonisti di quel tempo.
Il podcast “La Macchia Nera” è stato scritto e ideato da Davide Leveghi e Tommaso Baldo, con la partecipazione di Sara Zanatta e Francesco Filippi. Registrazioni, editing e sound design sono di Denis Pezzato; musiche originali di Angelo Naso. Vocal coach Maura Pettorruso; producer Matteo Gentilini.
Il podcast "La Macchia Nera" è uno degli strumenti di History Lab, progetto di comunicazione della storia della Fondazione Museo storico del Trentino.
Informazioni:
www.museostorico.it